Serie A: Fiorentina ok, Toro e Verona spietati

Creato il 22 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Si è quasi conclusa la 17^ giornata di Serie A, l’ultima di questo 2013. Il campionato riprenderà il 5 gennaio, giorno in cui si assisterà al big match tra la Juventus, che col 4-1 sull’Atalanta di oggi ha agguantato la nona vittoria consecutiva, e la Roma, a cinque lunghezze di distanza nonostante il record di dieci vittorie consecutive di inizio stagione.
Oltre alle due rivali che si sono sfidate a distanza segnando entrambe ben quattro goal, i tifosi quest’ oggi hanno assistito ad altre vittorie schiaccianti. Il Torino ha dimostrato di essere all’altezza del 7° posto in classifica, schiantando il Chievo in casa con un umiliante 4-1. Il Verona, prima squadra neo promossa capace di mostrarsi così brillante in Serie A, ha raggiunto momentaneamente il quinto posto, infliggendo un sonoro 4-1 sulla Lazio e provocando una probabilissima condanna all’esonero del tecnico Petkovic: la squadra di Mandorlini dovrà attendere il responso del derby di Milano e sperare in una vittoria dei rossoneri. Meno marcata ma ugualmente significativa è, invece, la vittoria della Fiorentina, conquistata solo negli ultimi minuti di gara con una prodezza di Rossi all’82’ contro il Sassuolo: 1-0 e quarto posto consolidato.

TORINO – CHIEVO 4-1 (9′ Thereau (C); 47′ pt, 65′ Immobile, 80′ Vives, 93′ Cerci)

La squadra di casa è riuscita a imporsi con decisione, ma per dilagare ha dovuto attendere il secondo tempo, e non sono mancate le difficoltà. La prima frazione di gara è stata dominata dal Chievo, capace di stabilire i ritmi della partita e mantenendo il controllo del gioco. La squadra ospite è la prima a violare la porta avversaria, e ci impiega solo 9’: Sardo approfitta di una goffa scivolata di Pasquale, si avvicina al portiere per poi servire un rasoterra in centro area perfettamente sfruttato da Thereau, che segna di destro con cattiveria. Il Toro è in bambola, non riesce a reagire, Paloschi rischia addirittura di incrementare il vantaggio grazie ad un altro errore del difensore, ma questa volta il numero 1 granata riesce a parare. Inaspettatamente, nell’ultimo dei due minuti di recupero prima dell’intervallo, Cerci riesce a sfruttare una distrazione degli avversari, si impossessa del pallone e serve Immobile, solo davanti a Puggioni, che con un rasoterra facile riesce a rimettere in equilibrio il risultato e dare una scossa ai compagni. Nella ripresa il Toro cambia volto: non per le sostituzioni, ma per l’atteggiamento. Fin dal fischio d’inizio assume il controllo del campo, e il Chievo, ancora scosso per l’immeritato pareggio, non può che chiudersi nella propria trequarti. I granata rischiano di rovesciare il risultato con una bella punizione di Cerci, ma il goal del 2-1 arriva solo al 20’, con una conclusione spettacolare di Immobile da ben 20 metri di distanza. Il miracolo è avvenuto, il Torino ora ha in mano la partita e i veneti possono solo cercare di limitare i danni. A segno vanno anche Vives, servito divinamente da Cerci, e quest’ultimo, in pieno recupero, con un sinistro rasoterra a giro. Tanta testa, tanto cuore e un po’ di fortuna: il Toro sprecone e perdente sempre all’ultimo minuto sembra essersi volatilizzato. Cerci e Ventura l’hanno trasformato in una squadra da Europa League.

HELLAS VERONA – LAZIO 4-1 (5′, 78′ Toni, 27′ Biglia (L), 44′ Iturbe, 63′ Romulo)
Questa è senz’altro una delle stagioni più buie per il biancocelesti: troppe le sconfitte, troppo il rischio di dover fare i conti con la zona retrocessione. Dopo la vittoria in Coppa Italia, si pensava che fosse arrivata la svolta, invece il passo falso di oggi potrebbe costare al tecnico l’esonero dalla panchina. A influire sulla situazione, va detto, è stato anche il campo, sabbioso e scivoloso, e la squadra ospite ha faticato non poco ad adeguarsi. I veneti ne approfittano, dominando sulla fascia destra con la coppia Romulo-Iturbe e Cacciatore, con Lulic impotente e incapace di impedire l’assalto. Il goal del vantaggio arriva nei primissimi minuti di gioco con Toni che, su calcio piazzato, svetta e sorprende Marchetti con un bel colpo di testa. L’unico della squadra ospite che cerca di fare la partita è Candreva: velocissimo, immarcabile, capace da solo di mettere paura a Rafael. L’azzurro costruisce e finalizza, incoraggia i compagni: un vero leader. Così la Lazio nella parte centrale del tempo diventa padrona del gioco, e riesce a conquistare il pari con Biglia, che sfrutta uno splendido traversone del solito Candreva, dopo uno spreco imperdonabile da parte di Klose sotto porta. Anche il goal del nuovo vantaggio veneto, conquistato sul finire del primo tempo, arriva su calcio piazzato: Iturbe riesce a infilare in rete il pallone con un calcio di punizione da trenta metri. La palla rimbalza nell’area piccola solo all’ultimo istante, ma Marchetti paga la propria indecisione nell’avventarsi sul pallone. La Lazio, nella ripresa, prova a ribaltare il risultato, ma non basta il dominio fisico dei veneti, ci pensa anche un super Rafael dai riflessi da uomo-ragno a mettere il risultato in salvo, con due pazzeschi salvataggi. Dopo un quarto d’ora di aggressività, la Lazio si scioglie, e il Verona si impone con dei micidiali contropiedi. Il primo, da manuale, con tutta la squadra in avanti che dilaga senza pietà e offre a Romulo un pallone facile facile davanti alla porta: 3-1, partita chiusa già al 63’. Il quarto goal è opera di Toni, migliore assoluto in campo, micidiale sotto porta, fondamentale nelle manovre offensive (due goal e un assist oggi), alla faccia dei tanti che l’avevano dato per finito. Al 78’ mette a segno la doppietta, ben servito in area da Jorginho, sventando gli inutili tentativi di Onazi e Cana, che scivolano cercando di strappargli il pallone: l’età è solo un numero, e questo giocatore sa ancora far male agli avversari.

SASSUOLO – FIORENTINA 0-1 (82′ Rossi)
I viola ci sono: la squadra di Montella oggi ha raggiunto la decima vittoria in campionato, e col clamoroso pareggio del Napoli, accorcia le distanze dalla zona Champions. Non è stata una vittoria facile, i padroni di casa sembravano essersi rinsaviti dopo l’umiliazione da parte dei bianconeri. Nel primo tempo hanno dominato la partita, riuscendo ad arginare i pericoli in difesa con un’ottima marcatura a uomo su Rossi, incapace di trovare gli spazi, e rischiando più volte di conquistare il vantaggio con Berardi e Zaza, oggi protagonisti di buone iniziative personali. Poco incisivi nella prima ripresa anche Vargas e Ilicic, ad eccezione di una conclusione pericolosa ma ben respinta da Pegolo. Nel secondo tempo, tuttavia, i viola si sono imposti con rabbia: il tecnico ha optato per un atteggiamento offensivo, nonostante i notevoli rischi di essere beffati in contropiede. La prima vera occasione è di Borja Valero, oggi fondamentale nelle manovre d’attacco ma sprecone sull’unica palla goal capitatagli sui piedi. Pericoloso anche Ambrosini su un colpo di testa. Ma è il neo acquisto viola a fare la differenza: all’81’ Giuseppe “Pepito” Rossi trova il sudatissimo vantaggio, dopo un bello scambio con Pizarro. Negli ultimi minuti i viola rischiano addirittura un immeritato raddoppio, ma Ilicic colpisce il palo. Montella non può lamentarsi: i suoi uomini hanno ottenuto tre punti importantissimi contro una squadra oggi molto attenta, Rossi sembra essere rinato segnando il 14° gol in Serie A e la zona Champions è solo a -3, col Napoli di Benitez in apparente fase calante.