by Giuseppe Causarano
La Roma crede ancora allo Scudetto e nell’anticipo del sabato, con una prestazione eccezionale, batte 3-1 l’Atalanta e si riporta a 5 punti dalla Juventus, che sarà impegnata nel posticipo del lunedì in casa dell’Udinese. Intanto il Napoli supera 4-2 la Lazio con una tripletta di Higuain, la Fiorentina sbanca 5-3 il campo dell’Hellas Verona trascinata dal suo centrocampo, l’Inter vince 4-0 in casa della Sampdoria con i gol degli attaccanti e le parate di Handanovic nella sfida, purtroppo, più tra Maxi Lopez e Icardi che tra le due squadre. Il Milan è sempre più in corsa per l’Europa League dopo la sofferta vittoria per 1-0 sul Catania, così come il Torino, pari per 1-1 tra Bologna e Parma e tra Sassuolo e Cagliari, mentre il Chievo sbanca Livorno 4-2 nello scontro salvezza decisivo.
Il Posticipo della Domenica
Milan-Catania 1-0 - Seedorf riconferma la squadra vittoriosa nelle ultime tre partite, mentre il nuovo tecnico Pellegrino mette in campo la miglior formazione e motiva i suoi che, sebbene la salvezza sia un miraggio, devono chiudere al meglio il campionato. E così è, perché il Catania fa la gara nei primi 20′ e crea le occasioni: Barrientos prima tira fuori, poi fa volare Abbiati al 12′, quindi ci prova da lontano Lodi. Il Milan si scuote e con Taarabt e Kakà accelera tra il 21′ e il 22′. Al 23′ poi, azione dal limite e ai 30 metri Montolivo con una conclusione precisa trova l’angolo a destra del non eccezionale Andujar: 1-0 Milan. Il Catania cerca di replicare, ma le migliori occasioni sono per Taarabt al 33′, su azione personale, e con Balotelli, da punizione.
Nulla di eccezionale, anche perché i rossoneri sbagliano molti palloni in fase di costruzione, e si vedono attaccati a più riprese da un davvero generoso Catania. Al 59′ Mexes, servito su punizione da Balotelli, conclude alto in sforbiciata, quindi Abbiati in uscita si disimpegna in più occasioni. Un lungo batti e ribatti fino al termine, le sostituzioni non cambiano molto, il Catania resta in 10 per l’espulsione di Rinaudo al 79′ e meriterebbe pure il pareggio per la volontà. Ma il Milan tiene e prosegue la difficile rincorsa all’Europa.
Le gare della Domenica pomeriggio
Napoli-Lazio 4-2 - Reja sceglie un 3-4-3 bloccato in difesa e molto mobile in avanti con Candreva, Mauri e Anderson: così il Napoli va in crisi e non riesce a contenere i biancocelesti, che non danno punti di riferimento. Dopo un tentativo a lato di Mauri, al 21′ Lulic supera il difensore centrale Albiol, entra in area e in diagonale fa 0-1. Ti attendi la reazione del Napoli e invece è ancora Lazio, con Felipe Anderson murato da Reina alla mezz’ora e altre incursioni sugli esterni. Higuain impegna Berisha al 32′, poi ci prova Insigne: in campo titolari Pandev e Mertens (fuori Callejon e Hamsik) ed è proprio il belga che, in un primo tempo giocato male dagli azzurri trova il colpo giusto, al 41′, con un potente tiro da fuori, per il gran gol del pari.
Nella ripresa però Napoli più propositivo da subito, gioco e scambi più veloci ad aggirare i tre centrali, per farli allargare e puntarli in mezzo: al 48′ Cana atterra lo scatenato Mertens in piena area: doppia ammonizione e espulsione seguente. Higuain alla battuta, e rete con un tiro preciso. Nella Lazio dentro Postiga per dare un riferimento, poi Novaretti per la difesa, ma la gara la fa ora il Napoli che attacca con continuità: al 67′ Higuain con un diagonale trova il 3-1, poi ci prova Insigne da fuori, quindi altre accelerazioni improvvise. La Lazio ha la forza di trovare la rete con Onazi all’81′, al termine di una bella incursione personale, anche grazie ai soliti errori difensivi del Napoli che comunque chiude in avanti e nel recupero Higuain va via a Novaretti e supera Berisha con un tocco in uscita per la personale tripletta. Il Napoli cerca ancora il secondo posto ma tiene intanto lontana la Fiorentina.
Hellas Verona-Fiorentina 3-5 - E la squadra di Montella ritrova gol e gioco, anche in vista della finale di Coppa Italia contro il Napoli. Una bella vittoria quella del Bentegodi, con un possesso palla continuo, già dai primi minuti. La cerniera formata da Borja Valero, Pizarro e Aquilani, il centrocampo titolare, è la chiave della gara: fraseggi, scambi e inserimenti senza palla. L’Hellas va anche avanti al 14′ con Sala lesto a riprendere la respinta sul tiro di Iturbe, ma la squadra di Mandorlini non è troppo precisa e non riesce a contenere gli avversari. Dopo qualche iniziativa pericolosa, al 31′ Borja serve in area Cuadrado che con un tiro eccezionale pareggia, incrociando la conclusione, quindi al 44′ Pasqual trova sull’altro palo Aquilani che a porta vuota raddoppia.
La gara resta simile anche nella ripresa, coi viola che palleggiano e al 64′ da Pizarro in area per Aquilani, tocco in mezzo che Rafael respinge ma c’è Borja Valero che fa 1-3. Al 74′ l’arbitro Peruzzo si “inventa” un rigore per un fallo inesistente di Pizarro in area su Iturbe, e Toni trasforma, ma intanto era entrato anche Matri che all’83′ fa 2-4 e ancora su rigore (mani di Maietta in area), e chiude all’85′ Aquilani, con un tocco sotto al termine di una bella azione, fa doppietta e 2-5. Inutile, ma bello, il gol da fuori di Iturbe nel recupero.
Sampdoria-Inter 0-4 - La sfida tra Icardi e Maxi Lopez, ehm, volevo dire, Sampdoria e Inter vede i nerazzurri vincere largamente a Genova e si avvicinano un pò di più all’Europa League. Mihajlovic(squalificato) deve fare a meno di Gabbiadini ma conferma con Gianluca Sansone dietro Eder e Maxi Lopez il 4-3-1-2, mentre Mazzarri nel 3-5-2 lancia Icardi con Palacio. Già, perché si sono giocate due gare al Ferraris: quella tra i due club e la disfida rusticana tra il tradito Maxi e il fedifrago Maurito Icardi, che conquistò il cuore di Wanda Nara, ex moglie del Maxi e madre dei suoi tre figli. Ma qui si parla di calcio e non di gossip e la storia è più che nota, soprattutto per “merito” dei due piccioncini. Purtroppo però la partita è stata molto condizionata da tutto questo. Perché i tifosi doriani fischiano Icardi, peraltro ex della Samp, già dal prepartita, perché prima dell’inizio Maxi Lopez non dà la mano a Icardi e in campo si avverte subito elettricità. La Samp parte meglio, cerca di fare la gara, Maxi Lopez impegna Handanovic ma al primo attacco al 13′ l’Inter passa: da Palacio in area proprio per Icardi che anticipa il marcatore e fa gol. E lui che fa? Sotto la Gradinata Sud dei tifosi doriani porta le mani alle orecchie come a dire “non vi sento, non vi sento”!
Provocazione bella e buona, evitabile e forse da rosso, ma l’arbitro Valeri si limita al giallo e al rimprovero. Ma in campo (e sugli spalti) gli animi si scaldano, contrasti a ripetizione e poco dopo Ranocchia commette fallo in area su un avversario: rigore netto! Batte Eder? No, il nervoso Maxi Lopez che tira forte ma Handanovic vola alla sua destra e mette fuori. Comunque viene incoraggiato Maxi dai propri tifosi, la Samp attacca e al 20′ Eder finisce giù al limite, ma per Valeri è simulazione e ammonizione: il brasiliano però protesta, via a una rissa e Eder mette pure le mani addosso a Samuel e Handanovic, doppio giallo e rosso! Samp in 10, ma la palla la tengono i doriani, mentre l’Inter sta quasi a guardare, ma c’è super Handanovic, che salva su Maxi Lopez al 32′, sulla punizione di Sansone mettendo la palla fuori, diretta all’angolo, e quindi sulla conclusione di Soriano. Nella ripresa però l’Inter scende in campo tenendo il pallone e attaccando di più: tre occasioni per Palacio, mira sballata, poi al 59′ Samuel stacca su cross da corner e fa 0-2, al 63′ Icardi, servito da Palacio, trova l’angolino e fa 0-3. Mazzarri coglie l’occasione per cambiarlo ma i nerazzurri possono controllare e trovare anche la quarta rete stavolta con Palacio al 78′. Partita conclusa.
Torino-Genoa 2-1 - Può una partita durare solo 10′? Sì, se sono quelli conclusivi, perché fino all’84′ tanta noia, due squadre che si annullano nel 3-5-2, gli ingressi durante la ripresa di Konatè e Gilardino che vivacizzano un pò il Genoa e Padelli che aveva salvato su due palloni vaganti. All’85′ cross da sinistra, Gilardino anticipa tutti e una partita destinata al pari va sullo 0-1. Il Torino, praticamente non pervenuto fin lì, si fionda in avanti: dentro pure Meggiorini e Barreto, assalto su tutto il fronte e al 91′ Immobile si aggiusta il pallone e da fuori con un tiro a girare pareggia; un minuto dopo attacca Cerci e dalla stessa zona al limite in posizione centrale al limite scarica un sinistro pazzesco all’incrocio: delirio Torino.
Bologna-Parma 1-1 - Il derby emiliano si risolve in parità. Il Bologna compie un passo verso la salvezza, mentre il Parma prosegue la corsa all’Europa. I ducali partono meglio e con Schelotto al termine di un’azione in velocità, con Molinaro da fuori e Paletta da corner hanno le migliori opportunità. Il Bologna cresce e chiude il tempo in vantaggio: punizione di Christodoupoulos, Cherubin controlla in area e si gira, battendo Mirante. E nella ripresa i rossoblù cercano anche di chiudere la gara, ma al momento decisivo prima Morleo poi Cristaldo sprecano. Il Parma non gioca come suo solito, fa fatica, resiste e al 79′ Biabiany trova in area Palladino che da posizione angolata segna il pareggio. Il Bologna va ancora vicino al gol col subentrato Acquafresca, ma Mirante risponde alla grande.
Livorno-Chievo Verona 2-4 - A due anni dalla scomparsa di Piermario Morosini, il pubblico di Livorno ricorda il suo calciatore così drammaticamente e troppo presto venuto a mancare, in quel tragico pomeriggio di Pescara.
In campo la sfida salvezza si apre con il gol dopo 6′ di Siligardi, ma il Chievo sembra subito più in forma e pareggia al 9′ con Paloschi e va avanti al 23′ con Thereau, bravo a sfruttare un cross da destra. Il Livorno riesce a pareggiare con un rigore di Paulinho al 34′, ma prima del fallo di Dainelli in area la sfera prima dell’ultimo passaggio sembrava già uscita. Il Chievo non ci sta e al 45′ Paloschi realizza ancora dopo una mischia. E nella ripresa, la tripletta di Paloschi, su rigore, al 56′, con l’attaccante(pure lui) che va a esultare sotto la Curva amaranto, sembra davvero chiudere in maniera definitiva la gara, e così è, perché il Livorno si scioglie, contestato dai suoi tifosi.
Gli anticipi del sabato
Roma-Atalanta 3-1 - Una meravigliosa Roma conquista una vittoria importante per puntellare il secondo posto e tenere aperto, finché sarà possibile, il discorso Scudetto. La squadra di Garcia tira fuori una prestazione di alto livello per qualità e intensità di gioco, e mostra una condizione fisica più che buona e comunque in crescita rispetto all’ultimo periodo, seppur foriero di ottimi risultati. Senza Strootman e Benatia (infortunati) e Pjanic, Florenzi, Destro (squalificati), i giallorossi col tridente Ljajic, Totti e Gervinho partono forte e sorprendono la tranquilla Atalanta, che per i primi 20′ non ci capisce nulla. Ljajic e Totti dialogano, favoriscono la velocità di Gervinho e aprono gli spazi a Maicon e Dodò, così intanto Nainggolan e Taddei supportano la manovra, anche perché in mezzo un sontuoso De Rossi resta a coprire con il muro Castan e l’attento Toloi. Occasioni al 3′ per Gervinho con una discesa in area in percussione, Maicon al 4′ da fuori tira a lato, al 12′ ancora pericoloso Gervinho. Al 13′ azione insistita, Dodò in area quasi sul fondo mette di nuovo in mezzo, Totti lascia scorrere e così Taddei a colpo sicuro insacca. L’Atalanta di Colantuono cerca di uscire, ma Bonaventura e Estigarribia non partono mai e Denis viene lasciato solo da De Luca, mentre Cigarini non inventa come potrebbe e non velocizza la manovra. Anzi, i nerazzurri non riescono a tenere palla perché il pressing giallorosso li mette in crisi. Gervinho si libera in area ma viene chiuso in altre occasioni, Totti prova una volta da punizione, poi dal limite due volte, ma trova Consigli prima e poi spara fuori, quindi Nainggolan allarga troppo la conclusione dopo una bella azione. E al 44′ da Totti, palla a De Rossi in proiezione offensiva che con un tocco preciso libera in area Ljajic che raddoppia.
Nella ripresa Denis al 52′ prova a riaprire la gara con un’azione personale, ma De Rossi chiude al momento del tiro. La Roma allora torna a spingere, quando invece pareva volesse gestire il punteggio. Il gioco torna veloce e rapido e, dopo varie azioni, al 63′ da Totti preziosismo per Ljajic che serve in area Gervinho per il 3-0. Colantuono mischia le carte con Livaja e Baselli, ma la Roma dilaga e coglie il palo con Ljajic al 72′ e sfiora il gol ancora con Gervinho al 75′. Bastos, Romagnoli e Ricci danno il cambio ai vari Totti, Maicon e Ljajic; Migliaccio accorcia al 78′ con un colpo di testa davvero molto preciso, ma i giallorossi controllano fino alla fine la reazione tardiva bergamasca.
Sassuolo-Cagliari 1-1 - Un pareggio molto utile per i rosssoblù che, di nuovo con Pulga in panchina, ritrovano serenità e ordine in campo. Il primo tempo vede però un Sassuolo aggressivo e la squadra di Di Francesco mette in campo quello che può, porta diversi uomini in area ma creando pochi veri pericoli. Al 36′ però da Berardi, palla a Sansone che verticalizza per Zaza che in area scarica in rete con un tiro preciso. Il Sassuolo controlla e sembra avere in mano la gara, ma nella ripresa il Cagliari scende in campo in maniera differente. Subìto in avanti e appena entra in area, Ibarbo in velocità punta Antei, il difensore lo mette giù: rigore e Ibraimi realizza. Sono proprio Ibarbo e Ibraimi a trascinare i rossoblù in ripartenza e a creare le migliori azioni offensive. Il Sassuolo risponde con gli ingressi di Floro Flores e Floccari, Pulga si copre passando al 4-5-1 e a parte un paio di conclusioni a lato di Sansone e un tiro impreciso di Floro Flores in piena area, il Cagliari tiene bene e porta a casa il pari preziosissimo.
Top & Flop 33^Giornata
Gonzalo Higuain (Napoli): critiche piovute a Parma? Senza gol nelle ultime gare? Higuain risponde da campione con una prestazione di forza e carattere nel primo tempo e di classe e sostanza nella ripresa, con tre gol di precisione e abilità. Giocatore fondamentale.
Alberto Paloschi (Chievo Verona): tre gol da attaccante d’area. Rapido e preciso nel primo, cinico e abile sul secondo, preciso il rigore che chiude la gara fondamentale per il campionato clivense.
Samir Handanovic (Inter): certo, Palacio, Icardi e i gol che chiudono la gara, ma se l’Inter nel primo tempo resta in vantaggio è tutto merito del portiere, che torna il campione che tutti apprezziamo dopo una stagione non eccezionale. Para il rigore di Maxi Lopez e compie tre parate da fenomeno. Un Samir mostruoso!
Il centrocampo dei sogni Pizarro-Borja Valero-Aquilani: il cileno organizza il gioco, lo spagnolo rifinisce e accende la manovra, l’italiano conclude in porta, fa due gol, si inserisce senza palla e regala classe su tutto il campo. E la Fiorentina vola.
Roma: che partita! Dopo un periodo pieno di infortuni e problemi vari, la squadra di Garcia tira fuori le energie che servono per tentare la rincorsa allo Scudetto e conquistare la qualificazione alla Champions. Contro l’Atalanta, seppur con parecchi assenti, la Roma gioca una delle migliori gare in stagione e incanta il proprio pubblico.
Flop 33^Giornata
Il triangolo no, non l’avevo considerato: si sperava che la telenovela più “appassionante” della stagione restasse fuori dal campo. E invece Maxi Lopez, ovvero il padre dei tre figli avuti con l’ex moglie Wanda Nara, e Icardi, il nuovo amore della modella argentina, non si salutano, mostrando poco spirito sportivo: anzi l’attaccante nerazzurro cercava la mano del doriano che rifiuta il gesto prepartita. Icardi ride di gusto e si riempie quasi soddisfatto dei fischi che i suoi ex tifosi gli riservano, e li va a sfottere dopo aver segnato lo 0-1. Ma come, cerchiamo il fair play in campo e chiediamo di non provocare il pubblico, e lui che fa? Il contrario, peccato che l’arbitro Valeri si limiti all’ammonizione. La partita si scalda, Costa(Sampdoria) insulta proprio Icardi dalla panchina e viene anche lui ammonito, il pubblico intanto sommerge di improperi l’attaccante a ogni tocco del pallone. E col passare dei minuti, via a risse e spintoni per tutto il primo tempo, e il nervosimo che tradisce Maxi dal dischetto, Eder(espulsione da evitare) poco dopo e tutta la Sampdoria. Icardi: due gol decisivi, ma per il resto…
Eder (Sampdoria): appunto, tradito dalla tensione si procura un’espulsione incomprensibile appena dopo 20′ e con una partita tutta da giocare.
Hellas Verona: va in realizzazione tre volte, ma prende una lezione di calcio dalla Fiorentina e incassa cinque gol in casa con una semplicità estrema.
Serie A 2013/2014, 33^Giornata, Risultati e Classifica – 12/13/14 Aprile 2014
Sabato 12 Aprile
Sassuolo-Cagliari 1-1
Roma-Atalanta 3-1
Domenica 13 Aprile
Bologna-Parma 1-1
Hellas Verona-Fiorentina 3-5
Livorno-Chievo Verona 2-4
Napoli-Lazio 4-2
Sampdoria-Inter 0-4
Torino-Genoa 2-1
Milan-Catania 1-0
Lunedì 14 Aprile
Udinese-Juventus ore 20.45
Juventus 84*
Roma 79
Napoli 67
Fiorentina 58
Inter 53
Parma 51
Torino 48
Milan 48
Lazio 48
Atalanta 46
Hellas Verona 46
Sampdoria 41
Genoa 39
Udinese 38*
Cagliari 33
Chievo Verona 30
Bologna 28
Livorno 25
Sassuolo 25
Catania 20
*Udinese e Juventus una partita in meno
Giuseppe Causarano
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