Martedì sera una Juve convincente ha superato per 2-1 una Fiorentina irriconoscibile e priva di un’idea di gioco precisa volando in testa alla Serie A, ma lo spettacolo vero lo ha riservato la serata di ieri.
Il Milan, infatti, si è imposto 4-1 con autorità e dominio assoluto sul piccolo Parma di Giovinco ed ha dimostrato di essere in forte crescita fisica e mentale, unica pecca l’ennesima disattenzione difensiva che permette alla formica atomica di realizzare il gol della bandiera, dopo avre visto il buonissimo Nocerino realizzare una tripletta da bomber vero impreziosita dalla quarta rete di Ibra e dai soliti due assist a partita di un rinato Cassano.
Nocerino,bomber di giornata
Il Napoli stende la capolista Udinese -orfana del bomber napoletano doc Totò Di Natale- al San Paolo con un rete stupenda del redivivo Lavezzi (su assist quanto mai preciso ed elegante dell’evanescente Cavani) e gol di Maggio, sempre più “esterno alla Maicon” dei tempi d’oro, l’azzurro corre, difende,dispensa cross perfetti e relizza gol che si rivelano decisivi, un giocatore straordinario; i partenopei pongono così fine ad un’imbattibilità di Handanovic che durava da oltre 400 minuti. L’Udinese dal canto suo ciprova a far gioco e qualche bella occasione la crea pure – vedi stupenda acrobazia di Floro Flores e risposta di pari livello di De Sanctis e tiro da fuori di Asamoah ,ancora il numero uno partenopero si rivela in gran forma – ma è troppo poco rispetto ad un Napoli di grandissima personalità, che aggredisce il centrocampo bianconero, a proposito stupende le prove di Inler e Dzemaili, e spadroneggia sulle fasce; Basta ed Armero vengono letteralmente surclassati da Dossena,Maggio ma sopratutto dal continuo “svariare” sul fronte offensivo di Lavezzi che non da mai un punto di riferimento, punta e salta gli avversari come birilli e detta praticamente da solo i tempi di gioco dell’attacco azzurro, ben tornato Pocho.
Ezequièl "El Pocho" Lavezzi
Chi delude invece sono le due romane, una Roma sprecona e cronicamente distratta in fase difesiva ( Luis Enrique non può permettersi un altro passo falso e dovrà lavorare molto sulla fase difensiva) va sotto a fine primo tempo su azione del solito Palacio che permette a Jankovic di realizzare,salvo poi rimettere in piedi l’incontro con Borini e vedersi superata nuovamente all’ ottantanovesimo dal Genoa che vince grazie a Kucka,lasciato totalmente solo in area di rigore.
Se a Marassi la Roma perde, all’Olimpico la Lazio strappa un pareggino al Catania che sa tanto di ridimensionamento; senza nulla voler togliere al carattere ed alla qualità degli uomini di Montella (al quinto risultato utile consecutivo e Bergessio di nuovo a segno a dimostrare che il tourn-over in attacco funziona visto che le punte siciliane segnao tutte e sempre) sono i pardroni di casa a sprecare tanto,troppo, costruiscono gioco e dominano per lunghi tratti della partita ma il gol del solito Klose questa volta non basta,se si sciupa tanto -Cissè andrebbe messo in panchina a riflettere sulla sua apatia- prima o poi si viene castigati, Lazio rimandata per adesso.
Se Atene piange, Sparta non ride e così anche l’Inter non approfitta degli stop di alcune delle altre grandi e si fa, a sua volta, bloccare da una grintosa ed umile Atalanta all’Atleti Azzurri d’Italia. Poca roba quest’Inter, intendiamoci la voglia di fare c’è e si vede, la squadra è molto più ordinata e compatta e perfino Zarate disputa una buonissima partita e Snejider segna un gol molto bello e si sobbarca il peso della squadra senza colpo ferire, ma è il complesso della manovra che non va, c’è poca decisione nella fase di finalizzazione,troppa imprecisione e quando Pazzini resta in panchina a riposare tutto diventa più difficile, sopratutto se Milito gioca come un attaccante da partitella domenicale tra amici ed ancor più se la difesa continua a commettere errori di distrazione e posizionamento da brividi come quello che porta al pareggio di Denis ed al rigore poi parato allo stesso argentino da Castellazzi, a dire il vero non del tutto limpido. Ranieri avrebbe tanto da lavorare su questi malesseri cronici, ma giocare ogni tre giorni lo rende impossibile e quindi il “normalizzatore” fa quel che può per adesso ed aspetta ansiosamente la prossima sosta per cercare di registrare i reparti.
Per il resto c’è spazio ancora per qualche sorpresa, come un Chievo lento e prevedibile che perde in casa 1-0 con il Bologna (a segno ancora il rinato Acquafresca) ed il pareggio del Siena a Novara sorprendente perchè il Novara è in piena crsi di gioco e risultati e scippa un punto preziosissimo ai rivali nella corsa salvezza; infine continua l’attesa del Cesena per una vittoria, i bianconeri – fanalino di coda in classifica- sono costretti al pari da un grintoso e determinato Cagliari e si dimostrano quanto mai incapaci di incidere sotto porta e reggere in difesa,Gianpaolo rischia seriamente e la faccia di Campedelli all’uscita dal Manuzzi non prometteva nulla di buono.
I numeri della nona giornata.
Juventus-Fiorentina 2-1
Milan-Parma 4-1
Atalanta-Inter 1-1
Cesena-Cagliari 1-1
Chievo-Bologna 0-1
Genoa-Roma 2-1
Lazio-Catania 1-1
Napoli-Udinese 2-0
Novara-Siena 1-1
Palermo-Lecce stasera
Classifica
16 Juventus
15 Udinese
15 Lazio
14 Napoli
14 Milan
13 Cagliari
12 Genoa
11 Roma
11 Catania
10 siena
10 Palermo*
9 Atalanta
9 Fiorentina
9 Chievo
9 Parma
8 Inter
7 Bologna
6 Novara
4 Lecce*
3 Cesena
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