Jennifer L. Armentrout
Jennifer L. Armentrout vive a Martinsburg, in West Virginia. Tutte le voci sentite sul suo conto non sono vere. Beh, per la maggior parte.
Quando non è duramente impegnata a scrivere, passa il tempo leggendo, elaborando, e guardando brutti film di zombie, fingendo di scrivere.
Divide casa con suo marito e ama passeggiare con lui e con il suo Jack Russel, Loki. I suoi sogni di diventare una scrittrice sono cominciati durante le lezioni di algebra, quando passava il tempo scrivendo storie brevi, il che potrebbe spiegare i suoi deprimenti voti in matematica. Jennifer scrive Urban Fantasy e Romance sia Young Adult che Adult.
Sito: http://www.jenniferarmentrout.com/
Serie Lux
0.5 Shadow Lux, romanzo breve prequel, 2012
1. Obsidian, 2011 (Obsidian, 2013)
2. Onyx, 2012
3. Opal, 2012
4. Origin, previsto per agosto 2013
5. quinto e ultimo romanzo, previsto per primavera/estate 2014
Autore: Jennifer L. Armentrout (Traduttore: S. Reggiani)
Serie: //
Edito da: Giunti Editore (Collana: Y)
Prezzo: 12,00 €
Genere: Romance
Pagine: 336 p.
Voto:
Trama: Katy, una book blogger diciassettenne, si è appena trasferita in un paesino soporifero del West Virginia, rassegnandosi a una noiosa vita di provincia. Noiosa finché non incrocia gli occhi verdissimi e il fisico da urlo del suo giovane vicino di casa: Daemon Black è la quintessenza della perfezione. Poi quell’incredibile visione apre bocca: arrogante, insopportabile, testardo e antipatico. Fra i due è odio a prima vista. Ma un giorno Daemon salva Katy da un’inspiegabile aggressione, bloccando il tempo con… un flusso sprigionato dalle sue mani. Sì, il ragazzo della porta accanto è un alieno. Un alieno bellissimo invischiato in una faida galattica, e ora anche Katy, senza volerlo, c’è dentro fino al collo. L’unico modo per sopravvivere è stare incollata a Daemon. Sempre che lei non lo uccida prima…
Sexy, appassionante e irrinunciabile, Obsidian è il primo capitolo dell’attesissima serie “Lux”.
Recensione
di Danylù
Recensire questo libro non è stato affatto facile. Le blogger sembrano totalmente in delirio per questo romanzetto. Ovviamente andrebbe analizzata innanzitutto l’età delle blogger in delirio. Se fino a 18 anni allora Ok, posso anche giustificarle. Dico così perché, parliamoci chiaro, dietro a questo “Fenomeno Obsidian” si nasconde un grande studio di marketing. A iniziare dal target di vario genere: prime fra tutte le blogger, visto che la protagonista stessa lo è. Secondo le ragazzine con ancora sulla pelle l’odore melmoso di Twilight.
Dietro a questo “romance” si nasconde un largo marketing legato all’immagine. L’autrice pare che abbia portato con sé nel tour il modello che appare in copertina. Tutte in delirio per Daemon, al quale l’autrice ha dato un volto e un corpo.
Certo a Jennifer va riconosciuta una certa “scaltrezza” nel trattare gli affari. Che sia stata lei, o il suo agente, bisogna dire che ammiro molto quello che è riuscita ad imbastire e creare intorno a Obsidian.
Ma entriamo nel vivo delle recensione.
Personaggi: stereotipi. Il classico bello e maledetto, un po’ stronzo, ma con in fondo un gran cuore, e un figo da paura, cosa ripetuta una pagina si e l’altra pure. Insomma il tipico ragazzetto da manuale, di quelli che per piacere devono fare gli “odiosi”.
Tutto ciò mi provoca costernazione.
La blogger né troppo bella né troppo brutta, una ragazza abbastanza media (in cui tutte o quasi possono immedesimarsi), né troppo estroversa né troppo timida, né troppo carne né troppo pesce. Insomma, qualcosa di non troppo definito che quanto meno accenna a una potenziale evoluzione dall’inizio alla fine del romanzo, ma che non si sviluppa poi definitivamente.
Il mio personaggio preferito resta Dee, la gemella di Daemon, non che sia più delineata o meno stereotipata degli altri, ma mi è piaciuto il suo “cinguettare”. Per quanto viene descritta con l’ingenuità di una dodicenne più che di una diciassettenne.
Non analizzo gli altri perché comunque sono tutti cliché: bellissimi e tolleranti o superfighi e acidi. Il bullo un po’ spavaldo e un po’ “maiale”, le pettegole, insomma, una varietà disarmante.
I dialoghi? Scontati però ben fatti.
Anche le ambientazioni sono un po’ da “etichetta”. Io non capisco se l’autrice volutamente abbia scritto così per marketing o se semplicemente non ha idee.
Soprattutto, una cosa che ho trovato odiosa e snervante: i puntini… sospensivi… dovunque… nei dialoghi… nel testo…
Basta.
Stai scrivendo un romanzo o un diario? Ho capito che a raccontare è l’autrice, che molto spesso pensa, il lettore però ha bisogno di leggere, non nella testa della protagonista, ma sul libro, sui fogli o sul reader.
Insomma, questo libro è stata una delusione. Il “Fenomeno Obsidian” dimostra come muoversi per fare un best seller. Un ottimo caso di studio.
Spezzo una lancia in favore del libro, che proprio per la sua totale somiglianza a tante altre cose, risulta scorrevole (nonostante i puntini sospensivi).
Autore articolo: Danylu L.K.
Danylù Louliette K. Ama l'Arte in ogni sua forma. Lettrice di professione, ama recensire, scrivere, illustrare, cantare e danzare con il fuoco. Si occupa di web e digital art, ama il codice e il cyberpunk, i videogames e la tecnologia in generale. Un giusto connubio fra passato e futuro che si scontrano-incontrano in un presente fatto di pagine bianche da scrivere e vivere. Amante della natura non perde occasione di ricordare che è vegana.