Serie Mara Dyer di Michelle Hodkin [Chi è Mara Dyer?]

Creato il 26 giugno 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Michelle Hodkin è nata in Florida nel 1982, ha frequentato il college a New York e si è laureata in legge. Ha viaggiato il mondo con la sua compagnia teatrale. Ora si dedica solo alla scrittura e ai i suoi tre animali domestici. Questo è il suo primo libro.

Mara Dyer Series:

1. Chi è Mara Dyer? (isbn:9788804616764)

2. The Evolution of Mara Dyer, previsto per ottobre 2012

Titolo: Chi è Mara Dyer?
Autore: Michelle Hodkin (Traduttore: E. Costantino)
Serie: Mara Dyer Series, vol.1
Edito da: Mondadori (Collana: Chrysalide)
Prezzo: 16.00€
Genere: Paranormal Thriller, Mystery, Young Adult, Paranormal Romance
Pagine: 280 p.
Voto: 
   

TramaEra solo un gioco. Eppure Mara non voleva partecipare alla seduta spiritica con le sue amiche Rachel e Claire. Sei mesi dopo, Mara si risveglia dal coma in una stanza di ospedale. E le sue amiche sono morte. Cos’è successo quella notte al manicomio abbandonato? Perché Mara è l’unica sopravvissuta? Orribili allucinazioni iniziano a perseguitarla e un dubbio si insinua nella sua mente: e se fosse stata lei a causare quelle morti, come aveva predetto la seduta spiritica? L’incontro con il turbolento, bellissimo Noah potrebbe essere la sua salvezza o la sua definitiva condanna. Perché anche Noah ha un segreto, legato al grande mistero che la tormenta: chi è Mara Dyer? Un viaggio ipnotico tra i fantasmi dell’amore e della psiche per un esordio thriller paranormale che ha stregato i lettori americani.

Recensione
di Nasreen

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Chi è Mara Dyer (The Unbecoming of Mara Dyer) è l’apprezzatissimo romanzo di esordio dell’autrice americana Michelle Hodkin. Primo di un’ennesima saga paranormal thriller YA dai fortissimi cenni romance, di cui The Evolution of Mara Dyer, il secondo, arriverà nelle librerie ad ottobre, Chi è Mara Dyer è il classico romanzo che un amante del genere non può lasciarsi scappare per nessun motivo.

Il libro ci viene presentato come thriller-mystery dai forti cenni soprannaturali, ricco di suspense e ambiguità. È un romanzo molto particolare nel suo continuo “dire e non dire”, accennare, confondere e stordire il lettore con segnali solo apparentemente contraddittori. Questi, alla fine, risulteranno essere perfettamente logici, uno dopo l’altro, e andranno a confermare tesi e supposizioni che fino a quel momento avevano, forse, contraddetto.

Chi è Mara Dyer è un romanzo impalpabile, fatto di inquietanti riflessi negli specchi, traumi da affrontare, calore familiare, primi giorni di scuola, morte e sedute spiritiche. È fatto anche di amicizie, primi amori, dolore e assassini, è composto da molti elementi che vorrebbero trasformarlo ed innalzarlo al rango di romanzo “di genere”, ed invece non fanno altro che contribuire nel renderlo unico, speciale. Non è un thriller, non è semplicemente un fantasy, non è un romanzo d’amore, non è un giallo e ne un romanzo adolescenziale: è tutto questi generi e nessuno di questi.

Perfino la protagonista, Mara, reduce di un terribile trauma che le è costato la morte della sua migliore amica e del suo fidanzato, è un personaggio interessante. È forte, logica, sferzante nelle sue battutine ma sensibile con il suo album di disegno mentre tratteggia i lineamenti di una persona che odia con tutta se stessa. O forse no.

È una ragazza che sta cercando di affrontare un grandissimo trauma ma che, con tutta la sua determinazione, cerca di farlo nel migliore dei modi. Si preoccupa per se stessa, si analizza con freddezza e si rende conto quando arriva il momento di chiedere aiuto senza trasformarsi in un’eroina tragica dai retroscena infantili di chi è troppo arrogante per chiedere aiuto. Combatte contro l’accondiscendenza di una madre che non riesce davvero ad aiutare la figlia ma preferisce chiuderla in una bolla di ignoranza, accetta l’aiuto del fratello e si preoccupa dell’influenza che i suoi comportamenti potrebbero avere sul fratellino minore. Tutto questo contribuire a rendere Mara il personaggio speciale che è, non c’è nulla di artificioso, forzato o perfetto in lei mentre cerca di arrancare fuori dal vortice di paura e insicurezza in cui è scivolata, tradita dalla sua stessa mente.

Le immagini della sua migliore amica e di Jude continuano a seguirla e le cose intorno a lei continuano a vorticare incerte e confuse fra apparizioni, allucinazioni, incubi, morti improvvise e strane scariche di adrenalina che la colpiscono lasciandola completamente atterrita di fronte alle conseguenze.

In tutto questo si inserirà piano l’altro co-protagonista, Noah, il bello e dannato della situazione. Forse è merito dell’ironica e tagliente penna di Michelle Hodkin, ma Noah risulta immediatamente accattivante e affascinante oltre ogni limite. Ogni stereotipo possibile ed immaginabile è stato attribuito a questo personaggio ma, nonostante ciò, il suo essere schifosamente ricco, bellissimo, menefreghista delle regole, voluto da tutte le ragazze, sarcastico, carismatico, accattivante, sfacciato e chi più ne ha più ne metta, non intacca minimamente l’impatto che ha sulla protagonista, sulla storia e sui lettori. Non è sgradevole, non è irritante (okay, forse un po’) e non infastidisce alla lettura.

Il suo rapporto con Mara è umano e privo del solito colpo di fulmine che trasforma, in genere, due perfetti sconosciuti – nonché opposti caratterialmente sul 99% degli aspetti – in due lati della stessa medaglia sempre appiccicati e tutti cuoricini.

“Cosa sei, una moralista con il complesso di Edipo?”  Gli angoli della sua bocca si piegarono in un sorriso calmo e condiscendente.
Avrei voluto toglierglielo dalla faccia a suon di botte. “In realtà sei tu quello che cita Nabokov. E neanche in modo corretto, tra l’altro. Quindi, tu cosa sei?
Il suo mezzo sorriso si trasformò in un ampio ghigno. “Oh, io sono decisamente un moralista con il complesso di Edipo.”
“Così hai tu l’ultima parola, vero?”
“Non ancora.”
“Che bastardo”

Insieme percorreranno un lungo percorso che li unirà come persone, ma che li avvicinerà sempre di più al mistero che avvolge Mara e lo stesso Noah.

L’autrice in questo suo romanzo d’esordio trae ispirazione un po’ qua e là, ripescando elementi dalla cinematografia orientale, elementi new age e la cruenta fantasia di alcuni fra i più importanti autori thriller internazionali. Il tutto, però, non stride e non annoia anzi, Michelle Hodkin è stata straordinariamente brava ad amalgamare questi elementi  per poi presentarci un romanzo accattivante, seducente, scorrevole e umoristico in alcuni punti come feroce in altri.

La Hodkin si dimostra incredibilmente capace nell’assemblare intrighi e indizi che, però, nemmeno alla fine del libro ci mostreranno il risultato finale: Chi è Mara Dyer? Se speravate in una risposta finirete per rimanere delusi. Non si sa, non ci viene detto.

Scopriremo qualcosa di più sui poteri di Mara, su quelli di Noah (perché ovviamente qualcosa saprà fare anche il bello e dannatissimo Noah), ma non sapremo “cosa” sono, tantomeno “chi”. Peccato.

Il risultato dell’enigma è rimandato, si spera, nel prossimo libro a ottobre, mentre noi dovremo accontentarci del terribile e terrificante cliffhanger finale che vedrà riapparire qualcuno di assolutamente inaspettato.


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