Libba Bray è autrice della trilogia bestseller di Gemma Doyle (pubblicata in Italia da Elliot), di Beauty Queens (2011) e del libro vincitore del Printz Award 2010 per l’eccellenza nella letteratura YA Going Bovine, di prossima pubblicazione per Fazi. Vive a Brooklyn, New York.
Sito dell’Autrice:http://libbabray.com/
Serie The Diviners
1. La stella nera di New York, 2012
Autore: Libba Bray (Traduttore: Donatella Rizzati )
Serie: The Diviners, vol.1
Edito da: Fazi (Collana: Lain)
Prezzo: 14.90€
Genere: Young Adult, paranormale, fantasmi
Pagine: 585 p.
Voto:
Trama: New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste, animate da balli sfrenati a ritmo di Charleston e dal tintinnio delle perle sui vestiti luccicanti. L’alcool scorre a fiumi nonostante i divieti e, a giudicare dall’effervescenza di Manhattan, il mondo sembra destinato a un futuro radioso. È qui che, in seguito all’ennesima eccentricità, viene spedita dai genitori l’irriverente Evie O’Neill, una ragazza dell’Ohio che non aspetta altro che tuffarsi tra le infinite possibilità offerte dalla metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell’Occulto, detto anche Museo del Brivido: un luogo magico dal fascino decadente, che custodisce nelle sue teche e tra i suoi bui corridoi, le tracce del retroterra misterioso dell’America. Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, New York precipita in un vortice di paura ed Evie, che da subito assiste lo zio nella consulenza alla polizia, è chiamata a collaborare alle indagini, anche per quel suo dono di vedere il passato delle persone, toccando un oggetto a loro appartenuto. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s’inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un antico male oscuro.
Recensione
Reading Mind
Libba Bray, già il nome è, di per sé, una garanzia, perché questa autrice versatile, ironica, e allo stesso tempo in grado di stimolare profonde riflessioni, è sicuramente uno dei grandi nomi nel panorama degli young adult. Autrice di libri tutti diversi tra di loro, ma assolutamente unici, Libba è in grado di creare personaggi così realistici, che vi aspettereste di trovarli davanti alla vostra porta, e tesse storie con un’abilità che ogni volta, mi lascia stupita.
Ma sto divagando, perché in questa recensione parlerò del suo ultimo capolavoro, La stella nera di New York. Vi prego di fare un momento di silenzio, perché sono ancora emotivamente provata dalla lettura di questo libro. Ho detto capolavoro? L’ho detto, e chi legge le mie recensioni, sa che non do’ voti molti alti a caso. Eppure, questo libro è perfetto nella sua totale imperfezione (e con imperfezione, mi riferisco al fatto che è finito. Datemi subito il successivo, ORA!). Non è stato nulla di ciò che mi aspettavo, ma non ha deluso nemmeno una delle mie aspettative. Bellissimo.
Ci troviamo a New York, anni ’20, quando una serie di misteriosi assassinii, imperversano per la città. Simboli misteriosi e profezie sussurrate circolano nei vari quartieri, e le storie di personaggi diversissimi tra di loro, si incontrano tra locali di ritrovo e musei improbabili, per fondersi in una storia avvincente, che prende forma lentamente, ma che vi conquisterà subito.
Lasciatevi prendere da Evie, ragazza ribelle e intraprendente, sveglia, intelligente, e con la battuta sempre pronta; da Sam, abile ladro dalla parlantina sciolta; da Memphis con un oscuro segreto e un terribile peso da portare; da Theta, misteriosa e seducente; dallo zio Will, arguto e un po’ fuori di testa, e da Jericho, inamovibile eppure sensibile. Le loro vite si intrecceranno tra scene del crimine e poteri paranormali, leggende metropolitane e canzoncine per bambini.
Tentare di raccontare una trama così complessa, è impossibile, per cui non ci provo neanche. Il libro potrebbe apparire lento, ma non fatevi fuorviare: tutto, dal linguaggio alla narrazione per niente affrettata, rispecchia l’animo di quegli anni. Il punto di vista alternato dei vari personaggi ci permette di conoscerli a fondo ed entrare nel vivo della storia da più angolazioni e, per quanto temessi di trovarlo confusionario, mi è paciuto moltissimo. Una chicca anche il linguaggio e il modo di parlare dei personaggi, che tenta di replicare la parlata dell’epoca.
Vorrei potervi raccontare tutto quello che succede nel libro per convincervi che è davvero stupendo, ma non posso farlo, perché non voglio rovinarvi la sorpresa. È un libro da gustare tutto, parola dopo parola. Vi innamorerete dei personaggi, del carattere effervescente di Evie - in assoluto la mia preferita – e delle personalità così ben delineate degli altri. Non un personaggio ha suscitato la mia antipatia, non una volta ho pensato ‘avrebbe potuto approfondire‘. Tantissimi sono i misteri da svelare, ma si tratta di una tetralogia, quindi avremo tempo di scoprire tutto a tempo debito.
Nel frattempo, io vado a rileggermelo.