Eh niente, ho deciso di cambiare nome alla rubrica sulle serie tv (anche se potrei cambiarlo ancora). La voglia di cambiare l’impostazione di fondo della rubrica c’era da qualche tempo e i miei post precedenti riflettevano già questo desiderio di semplicità e minori costruzioni e sovrastrutture. Niente più migliori e peggiori, dunque, ma solo i momenti, gli episodi, le battute, la musica, i particolari che ho particolarmente apprezzato nelle mie visioni seriali e che si aggiudicheranno il titolo di Favs Of The Week, i miei preferiti della settimana. Cambio di nome, ma stessa avvertenza: ATTENZIONE SPOILER!
1) The Americans 3x04 – Dimebag
Partita da poco, la terza stagione di The Americans ci convince sempre di più e ci fa ben sperare che la serie, dopo una seconda stagione altalenante, sia tornata sui giusti binari per regalarci episodi un più bello dell’altro. Quello andato in onda questa settimana è di sicuro tra i migliori visti nella serie. Il tema di Page e del suo futuro, la ricerca della propria identità che fa fatica ad emergere in una famiglia tenuta insieme dai segreti, torna prepotente in queste ultime puntate e mette ulteriormente in crisi la coppia Elizabeth e Philip, i quali hanno idee completamente diverse su cosa sia giusto per la loro unica figlia. Quando Philip si trova a dover reclutare per la loro missione una giovane ragazza di diciotto anni, tutto si complica. In un episodio dai toni molto più raccolti e intimi del solito, le nostre spie preferite ci mostrano il loro lato più “umano”, le lor preoccupazioni, il dolore di Philip al pensiero di poter privare la figlia di una vita che lui non ha mai avuto, lo smarrimento di Elizabeth di fronte a una giovane donna che non comprende a pieno e che sta aprendosi al mondo in modi che lei mai avrebbe pensato, non più agenti del KGB ma genitori spaventati e confusi. A dare risalto a questo crogiolo di emozioni e sentimenti contrastanti ci pensa la colonna sonora, tra cui spiccano le canzoni degli Yaz (Yazoo in Europa), gruppo inglese che faceva synthpop, roba molto anni ‘80, perfetta cornice musicale al senso di smarrimento che colpisce Philip soprattutto a chiusura episodio. Da applausi.
2) Shameless 5x06 – Crazy Love
In Shameless non succedono solo cose che ti piegano dalle risate e ti mandano fuori di testa. Ahimé, c’è anche spazio per tanti sani feels, lacrime e commozioni. Perché in Shameless accade che la famiglia Gallagher ha un mare di problemi, incluso il disturbo bipolare di cui soffre Ian, e accade che Ian un giorno ha una crisi, rapisce il bambino di Mickey e si dà alla fuga, e a nulla valgono le parole del suo Mickey, lasciando tutto il resto della tribù nel panico. In uno degli episodi più commoventi di sempre, non ho mai provato tanta empatia per il personaggio di Mickey, che qui mi commuove con la sua tenerezza, la sua frustrazione, il suo dolore per l’amore della sua vita e tutte le difficoltà che gli comporta, nel modo in cui è stato cresciuto e nel modo in cui vive, essere la persona che è nonostante tutto. La storia tra Mickey e Ian è la storia di due anime che si sono trovate ma che la vita divide ingiustamente e con grande sofferenza. Il mio cuore ha fatto un piccolo crack nel vedere Ian entrare in clinica dopo un lungo, enorme, straziante abbraccio con Mickey. Se ci penso ho ancora i lacrimoni. Grande episodio. #Gallavich
3) Arrow 3x14 – The Return
Ripartito a pieno regime dopo il winter break, Arrow ci sta regalando episodi pieni di rivelazioni e con una buona quantità d’azione che male non fa mai. Oliver si è ripreso alla grande dallo scontro con Ras’a Ghul ed è già pronto per darle di sana pianta a tutti i suoi nemici. Chiesto l’aiuto a Merlyn, che in situazioni del genere ci sguazza, e rivelato il grande segreto a Thea, è tempo di prepararsi per il grande scontro. Malcom Merlyn non se lo fa ripetere due volte e organizza per i due fratelli un allentamento molto speciale proprio sull’isola da dove tutto è cominciato. Peccato che Merlyn non abbia accennato a un particolare: Slade, che si trova sull’isola come prigioniero, prenderà parte all’allenamento! Inutile dire che nel bel mezzo degli scontri verranno a galla parecchi segreti e verità scomode. Per un Thea che scopre di essere l’assassina di Sara, c’è un confronto tra i due vecchi nemici che mette sotto una nuova luce l’evoluzione di Arrow. Slade evidenzia come Oliver stia cambiando, per ogni persona cara che perde, per ogni pezzo di lui che muore di battaglia in battaglia, e chiede al nostro eroe cosa rimarrà di lui quando ogni persona a lui cara, inclusa Felicity, sarà persa. Ogni eroe ha le sue luci e le suo ombre, che sia il momento di Arrow per mostrarci il suo dark side?
4) Gotham 1x16 – The Blind Fortune Teller
Il premio per l’interrogatorio più psycho lo vince di sicuro Gotham. Nonostante l’avanzamento della trama principale sia praticamente nullo in questo episodio, bisogna dare il merito di essere anche uno dei migliori della stagione. Dopo averci fatto preoccupare con i primi episodi molto – troppo! – procedural e incentrati su casi fini a se stessi, Gotham sembra aver trovato la sua strada nel raccontarci le origini di un mito e la nascita non solo dell’eroe ma anche e soprattutto dei suoi nemici e alleati. E questa volta ci regala un grande momento, forse il più atteso. Partendo dalle indagini per un omicidio avvenuto tra i tendoni del circo, il nostro amato Ben/Jim Gordon ci porta a conoscere un ragazzo di nome Jerome. Primo momento WTF: Jerome lo interpreta Cameron Monagham, che per chi non lo sapesse è anche Ian in Shameless (vedi sopra). Ora, non so voi, ma a me questi movimenti di attori tra una serie e l’altra mi gasano tantissimo. Secondo momento WTF: immagina allora la mi agitazione alle stelle quando capisco che Cameron/Jerome altri non è che colui destinato a diventare il super-arci-nemico-per-eccellenza Joker! Cameron vince e convince con la sua interpretazione durante l’interrogatorio, dove il suo personaggio decide di rivelarsi per lo psicopatico che è in realtà, strizzando l’occhio un po’ più al Joker di Nicholson che a quello di Ledger ma comunque lasciandoci un’immagine di inquieta follia con cui tutti noi fan potremo crogiolarci per qualche giorno. Resta solo da capire se davvero del Joker si tratta: dai teaser e dalle indiscrezioni di Bruno Heller e della produzione sembrerebbe di sì, ma la genealogia del mondo di Batman ha molteplici apporti e ipotesi, tra cui quella che vede la nemesi di Batman chiamarsi in un primo momento Cappuccio Rosso e solo in seguito prenderà il nome di Joker. Inoltre, Joker nasce davvero quando appare Batman e, di conseguenza, quello che la serie e Cameron ci hanno mostrato non è che un piccolo, conturbante assaggio. In ogni caso puntata da non perdere.
Speciale Series Finale: The Mentalist
The Mentalist chiude i battenti dopo sette anni di investigazioni, sorrisi affascinanti, omicidi spietati e arguzie da parte di Patrick Jane. E lo fa nel modo più classico che c’è, ovvero con un bel matrimonio. Bisogna ammettere che lo show aveva perso parecchio smalto e questa settima stagione insieme a buona parte della sesta sono state per lo più uno strascico riempitivo il cui unico senso era da ricercarsi (oltre che nei contratti degli attori) nella conclusione che tutti i fan delle serie attendevano davvero. Dopo aver scoperto chi fosse Red John e aver trovato molto deludente l’epilogo della caccia al killer il cui più grande crimine è stato farci sorbire filler su filler, infatti, quello che mancava ancora all’appello era il trionfo dell’ammmore tra Lisbon e Jane. E c’è da dire che almeno su questo punto siamo stati accontentati. Il finale di serie è stato un tripudio di buoni sentimenti e piccole commozioni, e boh, sarà che sono io ad avere il cuore tenero, ma vederli insieme felici mi ha riempito il corazon. Alla conclusione di una grande avventura, era d’obbligo una saluto a una serie che mi ha fatto tanta compagnia per tutti questi anni, e poi lo sapete che noi serial addicted ci affezioniamo e tutti i protagonisti, come se fossimo tutti membri di una grande famiglia. Ciao The Mentalist e grazie!
Alla prossima! Buona visione!