Serie Tv: The Flash, la serie che conquista alla velocità della luce

Da Strawberry @SabyFrag

Nuova serie, nuovo supereroe. Anche quest’anno la DC Comics aggiunge uno dei suoi personaggi più noti al palinsesto televisivo statunitense e ai nostri appuntamenti seriali. Con The Flash si rimette finalmente in scena la storia di Barry Allen e della sua incredibile velocità, dopo anni di assenza dagli schermi del supereroe più veloce della luce. E gli autori, gli stessi di Arrow, lo fanno in modo decisamente convincente, con uno show dinamico, divertente, moderno, capace di agganciare lo spettatore fin dai primi minuti. I primi episodi, infatti, sono stati ben accolti dal pubblico, al punto che il pilot ha raggiunto il traguardo di episodio pilota più visto della CW (l’emittente che produce la serie) dai tempi del pilot di The Vampire Diaries nel 2009: The Flash è una serie che promette molto bene, ma riuscirà a mantenere tutte le sue promesse o pagherà le conseguenze di questo veloce successo?

The Flash è la storia di Barry Allen, tecnico della scientifica della polizia di Central City, con un’infanzia difficile e travagliata alle spalle: da bambino, infatti, Barry è testimone del misterioso assassinio della madre, per il quale viene erroneamente arrestato il padre. Rimasto solo, il piccolo Barry viene preso in custodia dal detective West, amico di famiglia e primo ufficiale ad essere giunto sul luogo del delitto, che decide di prendersi cura del ragazzino e di renderlo parte della sua famiglia. Sotto l’ala di West, Barry cresce e diventa uno dei migliori scienziati a disposizione del dipartimento, ma Barry non ha dimenticato il padre ingiustamente condannato né il desiderio di giustizia che gli cresce dentro. La sua vita verrà stravolta in una notte di tempesta, quando un innovativo acceleratore atomico esplode creando un fulmine che andrà a colpire proprio Barry. All’inizio si teme per la vita del giovane, ma ben presto Barry scopre qualcosa di straordinario: il fulmine lo ha reso veloce, molto veloce, velocissimo. Barry è diventato The Flash, o lo diventerà molto presto.

Nato come spin-off di Arrow, particolare che viene ricalcato nel pilot con il cameo  di Stephen Amell nei panni di Freccia Verde, la serie ha una struttura molto simile alla show da cui trae origine: uso costante dei flashback, ambientazioni metropolitane, una resa molto contemporanea e tecnologica, voce fuori campo del protagonista che ripete a ogni piè sospinto “I’m Oliver Queen I’m Berry Allen”…  Nonostante le similitudini, a colpire sono soprattutto le differenze. Se in Arrow prevalgono i toni cupi e ambigui, che ben si adattano al carattere dell’eroe arciere, sempre in bilico tra senso di colpa e desiderio di giustizia, in The Flash Barry vive alla luce del giorno, non sui tetti dei grattacieli ma tra le strade trafficate della città; tutto è più luminoso e persino leggero. Flash è probabilmente uno dei pochi eroi comics ad essere felice per i suoi poteri, come se quasi non avvertisse il peso che tali doti portano con sé. In Barry c’è un’euforia dettata  dalle possibilità che i suoi poteri possono offrirgli,  permettendogli non solo di scoprire la verità sulla morte di sua madre e scagionare il padre dalle false accuse, ma anche di essere finalmente l’eroe che la sua città aspettava da tempo, soprattutto ora che per le sue strade circolano metaumani dalle intenzioni tutt’altro che pacifiche. Quello che appare agli occhi dello spettatore è che Flash è un personaggio positivo con poche ombre, così come Barry è il classico bravo ragazzo, immagine corroborata dalle sembianze dell’attore chiamato a interpretarlo, Grant Gustin, che ci appare decisamente sul pezzo.

La leggerezza della trama si riflette sia nella capacità di intrattenimento della serie che nella caratterizzazione dei personaggi. The Flash ha comprimari ben delineati e perfettamente riconoscibili in poche scene – i due nerd che sostengono il supereroe, il poliziotto che conosce il segreto ma che lo custodisce gelosamente perché fiducioso dell’impresa, lo scienziato geniale e matto da legare – e risulta una serie dai risvolti divertenti, dalle azioni coinvolgenti, dai personaggi piacenti e muscolosi, dalla storia intrigante, piacevole da guardare. Infine, non bisogna dimenticare quello che è il “valore aggiunto” della serie: gli elementi fantascientifici e gli effetti speciali usati a piene mani. La loro qualità è sorprendentemente superiore alla media, se si considera che stiamo parlando di una produzione televisiva, e rendono superpoteri, ipervelocità e forze sovrumane in maniera precisa e intelligente, senza risultare posticci o esagerati.

Ultima chicca, che forse apprezzeranno i serial addicted di vecchia data e le teenager di ieri: il padre di Berry è interpretato da John Wesley Shipp, lo stesso attore che negli anni ‘90 aveva interpretato Flash e che però finirà per essere sempre ricordato come il padre di Dawson Leery. Anuwanawei.

In definitiva, The Flash appare un prodotto buono e convincente: non avrà interpretazioni degne di Oscar e chi ha letto il fumetto non avrà grandi sorprese a livello di trama (e con molta probabilità, anche chi non ha mai letto i fumetti dedicati al supereroe), ma lo spirito della serie, in linea con la tendenza ormai inarrestabile e irresistibile di svecchiare e dare nuova linfa alle vicende classiche dei supereroi e agli universi fumettistici da loro abitati, la realizzazione tecnica curata nel dettaglio e la godibile atmosfera che mescola in modo equilibrato fantascienza e azione la rendono una serie a cui sarà facile appassionarsi, in un battibaleno.


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