Serie tv Usa vs Eu: Resurrection vs In The Flesh

Creato il 14 giugno 2014 da Nicola933

Questo articolo contiene numerosi spoiler su entrambe le serie:

non continuate se volete guardarle senza sapere nulla.

Questa settimana compariamo due serie che raccontano di morti che ritornano e, anche se lo fanno in maniera in apparenza diversa, hanno però diversi punti di contatto.

Parliamo di “Resurrection” e “In The Flesh”.

La prima narra del ritorno in vita di alcune persone morte da diversi anni, partendo dai ritorno di Jacob e Caleb che, pur non conoscendosi, sembrano avere una sorta di legame telepatico. Il piccolo Jacob, infatti, sogna spesso di trovarsi insieme all’uomo e finiscono entrambi per diventare polvere. Inoltre Caleb gli dice qualcosa di misterioso durante una partita di calcio, qualcosa che non può ridursi al solo “Menti” riferito dal piccolo all’agente dell’FBI.

Una delle cose più intriganti di Resurrection, peraltro tipica di molte belle serie statunitensi, è essere partita con un pilot carino, ma non entusiasmante, pur avendo ottime potenzialità, per poi migliorare di episodio in episodio.

A far la padrona in entrambe le serie è il rifiuto del diverso, di ciò che non può essere spiegato razionalmente: in Resurrection assistiamo a un’atroce scena di ostracismo in cui i genitori dei bambini della comunità impediscono di fatto ai loro figli di giocare con Jacob; inoltre la proposta da parte dell’agente della dogana J. Martin Bellamy alla madre di tenere celata la vera identità del ragazzo, ricorda molto da vicino sia come Kieren è tornato a casa, di nascosto da tutti, sia come la comunità considera i ritornati denominandoli in maniera dispregiativa “bodies” ossia “carcasse”.

L’altra somiglianza tra le due serie è sicuramente il legame profondo che unisce i ritornanti. Come dicevamo sopra tra Jacob e Caleb c’è questa unione telepatica in Resurrection mentre nel telefilm In The Flesh nasce un’amicizia davvero speciale tra Kieren e Amy, incontratisi in un cimitero, iniziano a parlare dei propri problemi, della loro solitudine, di dover stare sempre rinchiusi e non solo. Amy, infatti, con la sua sfacciataggine e la sua esuberanza, spingerà il giovane Walker ad una nuova consapevolezza di se e gli darà la forza di uscire allo scoperto, prima affrontando Rick e la comunità intera e poi spingendosi a difendere delle persone come lui, tanto da aprire gli occhi alla milizia che combatteva i non morti. La sua forza d’animo sarà tale da far aprire anche Rick, all’apparenza forte e sicuro di se, in realtà succube del padre, il quale, nonostante i pregiudizi assai forti, a modo suo sembra voler bene al figlio.

Sia in In the flesh sia in Resurrection assistiamo a una forte reazione ostile da parte della comunità religiosa anche se con una piccola differenza. Nella prima il sacerdote tuona contro i non morti bollandoli come creature del demonio venuti al mondo per tentare le anime dei vivi; nella seconda assistiamo ai dubbi di padre Tom Hale; egli non riesce a prendere una posizione convinto com’è che gli esseri umani non possano giudicare l’operato divino, tuttavia quest’ultimo viene comunque ostacolato da alcuni membri della comunità, in particolare una donna, i quali ritengono il ritorno di Jacob opera del demonio e non di Dio, come pensa il giovane pastore e invitano la madre del bimbo a non tornare più in chiesa con lui. Tom, tuttavia, decide di seguire il suo cuore e riallaccia sempre più l’amicizia con il piccolo Langston.

Un’altra cosa che sembra accomunare i due telefilm è la contrapposizione tra chi non vuole farsi troppe domande sul ritorno dei propri cari in vita e chi invece vuole delle risposte solide: i genitori di Jacob considerano un miracolo il ritorno del figlio, anche se il padre pare diviso tra la gioia di riaverlo e i dubbi sul suo ritorno, in ogni caso sembra prevalere in lui la voglia di proteggerlo. Viceversa la cugina di Jacob, Maggie, decide di aiutare l’agente Bellamy a scoprire la verità sul ritorno del piccolo. Nella famiglia di Caleb assistiamo a qualcosa di simile: la figlia Elaine ritiene che il ritorno del padre sia per lei e il genitore una sorta di seconda chance per il loro travagliato rapporto mentre il fratello Ray pare terrorizzato dal ritorno dell’uomo ed è convinto che non sia il vero padre, ma solo un impostore.

Nella serie In The Flesh sono soprattutto i ritornanti o zombies a farsi domande sulla loro condizione e sul loro scopo nel mondo, ma non manca tra “i vivi” chi si chiede il perché del loro ritorno, in particolare l’aggressività di Jemina Walker nei confronti del fratello sembra ricondurre al suo bisogno di risposte, tanto è vero che, in uno dei pochi dialoghi iniziali tra i due, lei lo tartassi di interrogativi. I genitori, invece, sono felici del ritorno di Kieren e pensano principalmente a proteggerlo dalla comunità ostile. Anche Bill, il padre di Rick, non si fa domande, non subito almeno, accetta il figlio, fingendo di non sapere che è anche lui è uno zombie e cerca di riportare tutto indietro, alla vecchia normalità di un tempo, nel tentativo di controllare e anche proteggere Rick.

Questa settimana il confronto finisce in parità. Cercate di recuperarle entrambe.

In The Flesh è inedito in Italia mentre la prima stagione di Resurrection è andato in onda su Rai2 dal 12 al 24 maggio 2014.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :