liberi rifiuti.
Un buon servo lo si riconosce da questo: egli ha cura degli interessi del padrone, provvede, dispone, si prefigge, quando il padrone è assente, di tutelarne gli interessi con lo stesso zelo che metterebbe se fosse presente lui, o anche meglio. Se ha un animo bennato, deve pensare piuttosto alla sua schiena che alla gola, più alle gambe che al ventre. Tenga presente quali ricompense danno i padroni ai loro schiavi, quando sono dei buoni a nulla, poltroni e disonesti: verghe, ceppi, macine, stanchezza a non finire, fame, un freddo pungente; così viene ripagata la poltroneria. Io ho una paura maledetta di questi malanni. Perciò sono fermamente intenzionato a far bene piuttosto che male; preferisco di gran lunga che mi si rifilino degli ordini, piuttosto che quelle odiose staffilate; la farina mi piace assai di più mangiarla che andarla a macinare. Perciò eseguisco gli ordini del padrone, lo servo con zelo e di buon grado; e mi trovo bene. [meditazione sul personaggio Messenione ne: I Menecmi di Plauto].
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LA SPECIE D’UOMINI
Quante specie d’animali,
Tante d’uomini ve n’ha,
E son questi a quegli eguali
Sempre in qualche qualità.
Può veder se al ver m’appiglio
Chi vuol porli al paragone.
V’è l’uom tigre e l’uom coniglio,
L’uom cucco e l’uom pavone,
V’è l’uom orso e l’uomo lupo,
V’è l’uom cervo e l’uom leone,
V’è l’uom ciuco e l’uomo bue,
E in gran copia questi due:
L’uomo scimmia e l’uom marmotta,
L’uomo volpe e l’uom serpente;
D’ogni sorta insomma, quante
Vi son bestie da Levante
Fino all’ultimo Ponente.
E pur troppo in così varia
Numerosa compagnia
Raro è l’uom che uomo sia.
-Clemente Bondi-
pace. (Picasso).