Riceviamo da un cittadino a cui diamo voce
Viviamo in una vita a senso unico.
E serviamo per FARE CASSA.
Ecco tre esempi.
Episodio 1: non mi arriva a casa nessun foglio che mi dice che non ho fatto la revisione della macchina. Mi fermano (per la precisione fermano la Sara) al casello di Firenze Scandicci (sarà la settima volta in tre mesi che la fermano, finora è
Il sospetto è che i poliziotti siano dislocati lì tutte le sere non tanto per garantire l’ordine pubblico ma per FARE CASSA.
Episodio 2: di recente ho preso un semaforo rosso, in viale Guidoni a Firenze, con la moto, viaggiavo per lavoro. Sono stato al comando di Polizia Municipale, dove sono stati gentilissimi. Mi hanno fatto vedere il video. Ore 14 del pomeriggio. Strada larghissima, nessun pedone nel raggio di 100 metri tutto intorno, nessun altro veicolo, il semaforo è solo pedonale, la velocità entro i 50m km orari. Si vede la moto che è a due metri dalla linea di stop e il semaforo è ancora giallo. Poi diventa rosso. Il risultato sono 6 punti in meno sulla patente, oltre alla multa da 172 euro, e soprattutto se nei prossimi due anni mi dovesse capitare un altro semaforo rosso mi tolgono la patente. “Non sono un delinquente, mi dico, e so che le leggi vanno rispettate, ma devo essere trattato come un pirata della strada?. E poi faccio anche notare. Avete mai fatto il conto di quanti semafori ci sono nelle nostre città che potrebbero facilmente essere sostituiti da rotatorie, in modo che il traffico scorrerebbe senza inquinamento e senza perdite di tempo per chi lavora? Invece no.
Il sospetto è che si affollano le strade di semafori per FARE CASSA. A proposito. Proprio cento metri dopo il semaforo che ho preso rosso io, hanno da poco costruito una rotatoria perché c’è un incrocio. Però, (indovinate?) ci hanno messo anche lì un altro semaforo, oltre alla rotatoria.
Esempio 3: Equitalia mi manda delle cartelle con delle multe da pagare. Io ero convinto di essere in pari, di nona vere pendenze. Prima mi arriva una lettera a casa. Dice di andare alla Posta. Alla Posta, dopo aver fatto la fila, ti danno un avviso
Tanto l’imperativo è FARE CASSA. Ripeto che se si sbaglia, anche in modo veniale, è giusto pagare.
Però PER CONTRO mi chiedo invece perché solo doveri e mai i diritti.
Esempio 1: ho un assegno scoperto da riscuotere, mille euro. Ma l’avvocato mi dice che non vale la pena fare una causa perché oltre alle spese (circa 400 euro) non c’è garanzia di riavere i soldi da chi si proclama nullatenente.
Esempio 2: ho contratti firmati di collaborazione e non riscuoto da un anno. Non posso fare altro che aspettare. Ho fatture emesse con Iva già pagata da me allo Stato, datate 2010, ma non riscuoto i compensi relativi.
C’è logica in tutto questo?
Il presidente del Consiglio Monti nel suo discorso di insediamento ha parlato di equità, di tutelare i lavoratori e i giovani, di creare delle condizioni di vita e di lavoro con delle tutele. Per ora si tratta solo di pagare. Le tutele non si vedono.
Abbiamo la benzina più cara d’Europa, io cerco di evitare perfino di prendere i mezzi a motore, uso sempre più spesso treno e bici.
Ma se devi andare in più di una meta spesso è impossibile. Eppure Firenze avrebbe una rete di stazioni metropolitane praticamente infinita. Ma i treni non vi fermano. E nel frattempo si costruisce il tunnel per l’Alta Velocità, dove i Frecciarossa dovranno rallentare perché il tracciato sarà per forza di cose tortuoso, e ovviamente un’altra stazione, sotterranea, decentrata e distaccata da tutte le altre stazioni.
Siamo mucche da mungere.
Carlo
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