Santoro registrava l’accorata dichiarazione, ma lungi dal proseguire sulla strada così brillantemente seminata, sterzava, tornava a monte; del resto, dai tempi di Enrico VIII – ma anche prima – lo insegna la storia del mondo che la quasi totalità delle decisioni politiche che contano vengono prese nella terza camera del Parlamento; la quale camera, a dispetto di ogni velleità vespiana non è Porta a Porta ma è la camera da letto. Anche per questo motivo non si può biasimare completamente il conduttore-a-rischio-querela che ha continuato come un carro-armato con il suo “scoop” giornalistico dell’anno. Tolte le ciliegine scandalistiche (ma chi è che si scandalizza ancora? Bisognerebbe scovarlo e imbalsamarlo!), ciò che restava sul piatto era infatti una torta succulenta che ha mostrato uno “squarcio” di Sistema-vero, o per dirla con Travaglio uno squarcio di Sistema-Berlusconi.
Sono completamente d’accordo, morto il berlusconismo della prima ora – per inciso il berlusconismo figlio esuberante e vulcanico del machiavellismo più rampante – siamo infine arrivati alla fase di sedimentazione. Insomma, la dottrina si fa-sistema, rispettato e condiviso, o per dirla altrimenti siamo-tutti-Berlusconi. Se questo è vero, allora i dolori politici del (giovane? Chi può dirlo?) filosofo Cacciari, che grazie a una vis-comica non indifferente, sapevano diventare, a momenti, marchio di fabbrica visibile e sublime, sono purtroppo destinati a crescere esponenzialmente e probabilmente a non cessare mai.
Che fare? Come evitare che nuove rughe profonde e scurite vadano a segnare in maniera indelebile un volto dove il tempo sembrerebbe avere già consumato ogni sua impensabile vendetta? A mio avviso dobbiamo risolvere adattandoci anche culturalmente al nuovo Sistema. Copiando dalla gloriosa supercazzola del Festival di Venezia – per dirla sempre con Travaglio – che pur di premiare la Bonev raccomandata da Berlusconi avrebbe inventato un premio ad-hoc, o per essere più precisi avrebbe consegnato la seguente targa “Premio speciale Action for Women – al produttore dell’opera Good – bye Mama”; insomma, assumiamo un ghost-writer di bocca-buona, mettiamo il nuovo scandalo bunga-bunga nero su bianco, contattiamo un compiancente dirigente RAI per produrre la “fiction” con i soldi del contribuente tartassato e poi corriamo dal rigattiere all’angolo affinché incida la nuova targa overnight: “Premio speciale A Li mortacci tua – al produttore dell’opera Good – bye….. Italia”.
Featured image, screenshot da Servizio Pubblico.
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