Nel dettaglio: il “mood”. A raccontarla giusta l’inizio puntata è rimasto esageratamente “ingessato” dentro le dinamiche asfissianti di quelli che sembravano severissimi accordi pre-partita (vedi claque zittita), per ritenere il maggior controllo possibile della stessa; “ingessato” a tal punto che, nel suo solito incipit-mediatico, nella sua solita settimanale prolusione tesa a raccontare il santoriano-pensiero, lo stesso conduttore si è scordato di parlare di nomine Rai incombenti e/o similari e di lanciare l’immancabile affondo contro chiunque sia reo di connivenza col “sistema” che dirime sul suo amatissimo servizio pubblico. Il “magnifico” ospite invece appariva esageratamente teso: seduto da solo al centro dello studio fissava in cagnesco ora questo ora quello come indeciso chi dei suoi “avversari” avrebbe sferrato l’attacco fatale ma comunque pronto a pararlo. Soprattutto, comunque a pronto a interrompere chicchessia per richiedere la parola, per spiegare nell’usata maniera prolissa, per dissentire, per portare l’acqua al suo mulino, per raccontare verità mai rivelate e per difendere da irriducibile ogni indifendibile mossa dell’operato dei suoi governi in ogni secondo, minuto, ora della loro esistenza. Poi, facendo perno sulla battuta di Berlusconi a Santoro: “Ma lei ha fatto le scuole serali o l’università?”, abilmente sfruttata per tutta la puntata dallo stesso conduttore, il clima si è lentamente rasserenato e il programma ha potuto vivere più liberato.
La discussione politica. Il meglio della stessa credo si sia avuto quando è intervenuta Francesca, una imprenditrice del Nord Est, la quale, oltre a lamentare la perdità di sovranità monetaria del Paese e a vedere in un’improbabile uscita dall’Euro la cura di tutti i mali economico-finanziari presenti e futuri, si è più opportunamente soffermata a raccontare la crisi vissuta da quella produttiva parte d’Italia e il dramma dei suicidi dei suoi imprenditori, suicidi spesso nascosti, mai raccontati dai giornali ma il cui numero aumenta progressivamente. Rispetto al topic “discussione-politica” as-a-whole, Berlusconi non ha invece aggiunto nulla di nuovo al filo consunto del suo ragionare e si è più volte trovato in difficoltà, in particolare quando gli veniva ricordato che il suo partito è stato uno di quelli che ha sostenuto l’operato di Monti quando si decise di introdurre la tassazione sulla prima casa, la stessa che adesso vorrebbe abolire.
La pseudo-rissa Santoro-Berlusconi. “Apriti cielo: il mondo alla rovescia!” deve aver pensato Santoro! Così, mentre Berlusconi leggeva con concentrata pignoleria ogni “capo d’accusa” contro Travaglio e faceva punto di non fermarsi… il conduttore diventava sempre più nervoso, una parola tira l’altra ed ecco… la rissa. Quanto voluta, quanto intesa, quanto sentita sia stata – soprattutto da parte del Michele nazionale – non è dato sapere, anche perché tra i due litiganti il più calmo sembrava senz’altro un Travaglio pallido ma determinato a spiegare la differenza tra processi e cause civili. A spiegare che, a volte, per un giornalista una denuncia per diffamazione è una sorta di punto d’onore…. Mah: se lo dice lui!!!
Servizio Pubblico dell’altro mondo: again!
Immagini nell’articolo screenshots dal programma Servizio Pubblico online.
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