Servo per due, Arlecchino ai tempi del varietà

Creato il 30 dicembre 2013 da Molipier @pier78

Scritto da: Virginia Cerrone 30 dicembre 2013 in Spettacoli, Teatro Inserisci un commento

Negli anni Trenta a Rimini, Pippo, il nostro moderno Arlecchino ha appena perso il lavoro e si ritrova depresso, senza soldi e senza la possibilità di poter mangiare.

Essendo ossessionato dal cibo è disperato, comincia a cercare un nuovo mestiere e dopo vari tentativi accetta di lavorare contemporaneamente alle dipendenze di due diversi padroni, trovando così il modo di raddoppiare il suo salario e i suoi pasti.

Uno è Rocco, un piccolo malvivente del Nord, ora a Rimini per riscuotere una notevole somma, dopo aver concluso un affare con Bartolo, padre della sua fidanzata Clarice; l´altro è Lodovico, anch´egli noto malfattore. Essere al servizio di due padroni, significherà per Pippo avere anche un doppio carico di lavoro; dovrà ricordare quali ordini e da chi gli verranno impartiti.

Dopo un po’ di tempo, frequentando le due case, Pippo scoprirà che in realtà “Rocco”, sotto mentite spoglie, non è altro che la sua sorella gemella: Rachele. Il vero Rocco, infatti, è stato ucciso dal fidanzato di Rachele, Lodovico (l´altro suo padrone). Destino vuole che questi, ricercato dalla polizia, sia nascosto a Rimini e stia aspettando di riunirsi a Rachele. Pippo, quindi, dovrà evitare che i suoi due padroni si incontrino, al fine di scongiurare che ognuno di loro capisca che sta lavorando anche per qualcun altro…(fonte www.romaguide.it).

Negli anni ’80 il cantautore Alberto Camerini aveva reinterpretato il personaggio di Arlecchino in chiave rock, sostenendo che Arlecchino avrebbe continuato a vivere fino agli anni 2000.

Ne dà conferma questo spettacolo che altro non è che la rilettura che il commediografo inglese Richard Bean ha dato ad un classico goldoniano “Arlecchino servitore di due padroni”.

Pierfrancesco Favino torna a teatro dopo sette anni di assenza e si percepisce che lì è il suo ambiente naturale. Nei panni di un Arlecchino moderno recita, canta, balla e interagisce col pubblico; mossa vincente quest’ultima e che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’eccellenza dell’artista.

Uno spettacolo per tutta la famiglia, che coniuga teatro e varietà, commedia dell’arte e brani musicali immortali eseguiti egregiamente dall’Orchestra “Musica da Ripostiglio”.

Bravi tutti i componenti della compagnia dove oltre ad una splendida Anna Ferzetti, troviamo o meglio ritroviamo due volti familiari al pubblico italiano grazie a “Un medico in famiglia”: un sorprendente e scatenato Ugo Dighero e Paolo Sassanelli che ha curato la regia dello spettacolo insieme allo stesso Favino.

In cartellone all’Ambra Jovinelli di Roma fino al 6 gennaio, offrirà al pubblico un’occasione di terminare l’anno con un sorriso e di accogliere il 2014 in allegria.

Pierfrancesco Favino Servo per due teatro varietà 2013-12-30

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