sessanta

Da Francosenia


Abituato come sono stato, fin dalla più tenera età, a sentire mia madre che ripeteva ad ogni occasione come dovesse essere il traguardo finale, il sessantesimo anno d'età - ché a sentir lei, dopo si sarebbe stati sicuramente troppo vecchi e dipendenti dagli altri per continuare impunemente a vivere - , non posso negarmi una certa quota di stupore, oggi. A farla corta, ai sessant'anni ci sono arrivato oggi, e devo confessare che non mi sento troppo diverso da altri decenni scorsi. Non nego che questa possa essere solamente una delle tante illusioni, uno dei tanti trucchi da giocare per continuare. La foto che accompagna queste poche righe, dovrebbe risalire giusto ad una trentina di anni fa; a metà strada da oggi, guardando all'indietro, più o meno. Mi è assai cara, me l'ha mandata - prima di andarsene - una mia cara amica di quei tempi. C'è anche lei nella foto, scattata a Polcanto, Barbara, anzi Barbarina. Mi piace ricordarla qui, mentre cerco disperatamente di continuare ad essere me stesso. Che altro non so fare!