Non aspettatevi la recensione di un film hard o soft core, né il racconto di un incontro sessuale trasgressivo e segreto in qualche corridoio dimenticato di un museo, dove il rischio di essere sorpresi in pieno abbandono da qualche custode o visitatore aumenta l’eccitazione. No, stiamo per parlare di una mostra temporanea che ha luogo fino al prossimo ottobre al Museo di Storia Naturale di Londra dal titolo Sexual Nature. E poiché, come sanno le nostre lettrici e i nostri lettori più affezionati, questo è un tema che ci interessa particolarmente e che abbiamo ampiamente trattato nella serie di post Sesso Animalesco, torniamo volentieri a parlarne.
Nella mostra si affronta tutto quello che riguarda il sesso nelle piante, negli animali, negli umani. Si risponde alla domanda perché facciamo sesso (risposta: forse per mantenere la diversità genetica. Anche voi fate sesso per questo, no?) o perché alcune specie non lo fanno (risposta: la riproduzione asessuale è doppiamente efficiente. Ma a noi che ce ne importa dell’efficienza?). Si possono ascoltare audio di curiosi richiami sessuali (vieni qui bella porcona mia) e conoscere l’aspetto olfattivo del sesso annusando campioni di alcuni feromoni. Ma soprattutto vengono mostrati i modi meravigliosi e sorprendenti in cui creature di tutte le specie si accoppiano e si riproducono. Vediamone alcuni esempi.
Come si riproducono i ricci? Una vecchia battuta diceva “Con molta attenzione!” In verità, i ricci maschi (figura 1) sono soliti
La chiocciola è un’ermafrodita insufficiente, cioè possiede apparati sia maschile che femminile, ma per la riproduzione necessita ugualmente dell’intervento di un suo simile. I due, durante l’accoppiamento, fecondano e rimangono fecondati contemporaneamente.
E poi c’è il tonchio (figura 3). Bello proprio non può dirsi, ma forse potrebbe essere più desiderabile di un uomo bellissimo e affascinante. Sì, perché dopo che ha finito di fare sesso con la compagna del momento, non è che si infila le mutande e si precipita a vedere la televisione o si riveste e se ne va. No. Il caro vecchio tonchio non si muove di lì, continua a montare la fortunata, anche se lo fa per tenere lontani i rivali. Può restare in quella posizione fin per un mese! Santo cielo! Altro che Sting! E poi potrebbe sempre succedere che una lo baci e lui diventi un meraviglioso principe.
Sono pesci che vivono a grandi profondità dove, come possiamo immaginare, non è facile fare degli incontri a scopo matrimoniale. E allora bisogna sfruttare al massimo ogni opportunità. Quando scorge una femmina, il maschio le si attacca saldamente prendendola a morsi e dissolvendo i rispettivi tessuti, arrivando a fondere i due sistemi circolatori in uno unico. A questo punto il corpo del maschio degenera fino a ridursi solo a poco più di un testicolo attaccato al corpo di lei, pronto a rilasciare sperma quando la signora è pronta, quando cioè le sue uova sono mature. Me la vedo la madre di lui: “Guarda come ti sei ridotto ad andare appresso a quella smorfiosa! Sei proprio un c…ne!” Le si può dar torto? Se volete constatare coi vostri occhi come il maschio si riduce, potete vederlo nella foto: è quella piccola escrescenza, quel ciccetto che sta attaccato dietro di lei.
Le femmine delle mosche della famiglia delle Scatopsidae, che nella figura 5 vediamo imprigionate in pezzi di resina mentre