Sesso e letteratura: da sempre un forte connubio

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Il sesso è stato da sempre uno degli argomenti più trattati dagli autori. Consideriamo che fin nell'Antico Egitto, dove la sessualità era molto considerata, troviamo una sorta di racconto erotico trasposto su papiro, concernente immagini esplicite ed accompagnate da testi. Nel mondo greco Eros rappresentava la forza attrattiva che assicura la riproduzione e conserva la specie. Ritenuto fondamentale, in seguito fu trasformato in divinità dell'amore e rappresentato come un putto alato che colpisce con un dardo il cuore di chi vuole far innamorare. È la tradizione orientale a tramandarci le opere di genere più specifiche, se ricordiamo "Le mille e una notte", dove una fanciulla riesce a salvare la propria vita e la propria verginità raccontando ogni notte, per mille notti, una favola al sultano di cui è prigioniera. Oppure il "Kamasutra" indiano, opera della fine del IV secolo, direttamente legata all'erotismo, dove il termine stesso "kama sutra" significa "aforismi sul desiderio".

Se già nell'antichità la sessualità era argomento privo di tabù, col tempo viene trattata da ogni punto di vista, all'interno di poemi, tragedie, poesie e novelle. Come non citare il "Decamerone" di Boccaccio? Oppure lo stesso "Romeo e Giulietta" di Shakespeare, intriso di passione sessuale "mascherata" dalla morte che abbatte i giovani nel loro desiderio erotico più intenso, nel pieno del loro tumulto ormonale, nel più dilagante trionfo di vita e dei sensi.Alla fine del Settecento è il Marchese de Sade colui che riesce a calarsi nel genere, fino ad estremizzare la letteratura di questo tipo con storie di perversione, violenza sessuale e tortura. Il vizio della carne diventa invece vera e propria estetica del piacere fisico con Gabriele D'Annunzio, dove la voluttà diventa il principale filo conduttore. Dal punto di vista critico, l'interesse per la sessualità diventa importante in letteratura a partire da Freud (1856-1939), il padre della psicanalisi. L'aver individuato la forza della libido come principale motore di vita, ha provocato un interesse particolare per la sfera della sessualità nell'uomo, soprattutto nei suoi aspetti normalmente censurati quali sessualità nei bambini, omosessualità e desideri illeciti.

Ma è nel Novecento, quando il sesso incontra un nuovo linguaggio e stili di scrittura, che la letteratura sull'argomento esplode. Nel 1928 David Herbert Lawrence fa gridare allo scandalo con "L'amante di Lady Chatterley", opera che venne censurata e vide la casa editrice Penguin Books finire in tribunale per avere pubblicato un libro osceno. Stessa sorte per Henry Mille r che nel 1934 scrisse "Tropico del cancro", in cui narra in maniera esplicita e dettagliata le proprie esperienze sessuali. Anche qui venne avviato un processo per oscenità così come per il seguito del libro, "Tropico del capricorno". Il romanzo "Lolita" ha portato il suo autore Vladimir Nabokov a subire svariati rifiuti dagli editori. I temi dominanti sono incesto e pedofilia, che ruotano attorno all'attrazione irresistibile del protagonista, un uomo maturo, per un'audace dodicenne che maliziosamente lo tenta.

A Philip Roth si riconosce una grande capacità di descrivere un sesso ambiguo e infantile che implode e travolge. Nel 1967 con il suo "Lamento di Portnoy" egli pone su carta le nevrosi di un erotomane, morboso e perverso, ossessionato dalla masturbazione. E come poteva passare inosservato Charles Bukowski, che scrive storie imperniate su un autobiografismo quasi ossessivo? Il sesso è, forse, secondo solo all'alcol. Un uomo che rifiuta di abbandonarsi ai sentimentalismi isterici, sempre un passo prima di caderci dentro. È normale quindi che la sua autobiografia e la sua opera letteraria vengano descritte come vita e opera di un "porco, depravato e ubriacone".

Infine è di qualche tempo fa il successo del libro "Cinquanta sfumature di grigio" della scrittrice inglese E.L. James (pseudonimo di Erika Leonard). È il primo di una trilogia di romanzi erotici che in breve tempo ha ottenuto una grande popolarità. Nonostante non si possa di certo paragonare ai grandi classici, può servire per attuare una riflessione.

Purtroppo viviamo in una società più interessata alle relazioni virtuali che a quelle vere, dove tutto ciò che parla di sesso sembra risvegliare "sensi sopiti". Un mondo in cui vige tanta "teoria" a scapito della "pratica".


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