Lunghezza: 252 pagine
Prezzo: 14,88 €
Lingua: Italiano
Autore: Christopher Moore
Link per l’acquisto: Sesso e lucertole a Melancholy Cove
Sinossi
Pine Cove, una piccola località californiana, dove il prozac regna e le persone sembrano essere uscite da un dipinto di Munch.
Cosa accadrebbe se una giovane psichiatra, dopo aver avuto una quasi crisi mistica, decidesse di sostituire tutti gli psicofarmaci con dei placebo?
E se a questo venisse aggiunta una falla nella vicina centrale nucleare, un enorme lucertolone preistorico con un debole per le autocisterne , uno sceriffo che spaccia metanfetamine e il suo vice che gradisce molto l’erba, allora sì che le cose si farebbero interessanti.
Impressioni
Leggere Morre è sempre cosa buona e giusta.
Sempre.
E ora che ho espletato questa parte della recensione, posso andare avanti.
In questo libro c’è di tutto, spesso cose che se descritte a se stanti sarebbero talmente lontane le une dalle altre, da risultare complicate se inserite in un solo contesto. Ed è questa la bravura maggiore di Moore, saper fondere stili, generi e situazioni differenti fra loro e trasformarle in una delle più piacevoli letture degli ultimi tempi.
E non bisogna dimenticare che la cittadina di Pine Cove non è nuova alla mano di Christopher…
Esatto!
Pine Cove è la località in cui si svolgono gli eventi narrati nella “Commedia Degli Orrori”, altro romanzo di questo talentuoso scrittore, che usa il sarcasmo e l’ironia con la stessa maestria di un giocoliere, in bilico fra divertimento e serietà.
I personaggi giocano un ruolo fondamentale. Anzi, si può dire che siano loro il romanzo, il supporto su cui si basa tutto. Partendo da Val, la psichiatra che matura la folle idea di dare dei placebo a tutti quanti, passando per Theo, un vicesceriffo che ha molto del vice e molto poco dello sceriffo, si snodano tutta una serie di personalità forti, reali, che contribuiscono a rendere la storia qualcosa di più, elevandola e sfaccettandola di innumerevoli particolari.
Un libro che strappa diverse risate ma che, sempre grazie alla genialità di Moore, riesce anche a far pensare, mettendo sul piatto alcune riflessioni degne di un trattato di filosofia.
Il fattore più piacevole è proprio quello: la facilità con cui la storia scivola. Leggere questo libro è una passeggiata al sole, la metafora perfetta di una bella e calda giornata.
Amore, sesso, morte, divertimento e la consapevolezza di essere al cospetto di un grande libro.
Ingredienti perfetti per un cocktail di quelli che vi faranno uscire di testa.
E così, andando avanti nella lettura, accompagnati da un biologo decisamente fuori dagli schemi, una pazza con un passato da attrice di b-movie, la proprietaria quasi bionica di un bar in cui sembrano finire tutti, veniamo condotti attraverso una storia che solo all’apparenza è leggera e frivola, e che si evolve facendo trasparire la fragilità dell’animo umano, delle vite spezzate e della rinascita del pensiero come concetto astratto.
E no, non voglio sentire scuse.
Perché non esistono scuse che impediscano di leggere questo romanzo.
Semplice, no?