Sesso kasher

Da Leragazze

Riceviamo da Sergio e volentieri continuiamo a pubblicare.

E’ passata da pochi giorni una delle più importanti ricorrenze del calendario ebraico, Tisha Beav. In questo giorno si commemorano le distruzioni del Primo e del Secondo Tempio di Gerusalemme avvenute nello stesso giorno dell’anno, il nove del mese di Av, a 655 anni di distanza. Si tratta pertanto di un giorno di lutto per il popolo ebraico.

Dopo pochi giorni, il 15 del mese di Av, (ieri per il calendario solare) cade invece Tu Beav, una festività minore, divenuta, soprattutto in Israele, la “festa degli innamorati”, una specie di giorno di “San Valentino” per il popolo ebraico. In questo caso la festa ha origini agricole e segna l’inizio della vendemmia che si conclude poi nel giorno di Kippur.

Il giorno di Tu Beav è quindi una delle date preferite per i matrimoni ebraici.

Per la festa di Tu Beav di quest’anno un’importante azienda americana di prodotti intimi ha finalmente annunciato la prossima immissione sul mercato statunitense e canadese di lubrificanti kasher.

Da maschietto e maialino che sono ho subito iniziato a fantasticare sull’utilizzo orale dei prodotti in questione. Per fortuna la lettura dell’articolo mi ha subito riportato con i piedi per terra.

La kasherut in questo caso non si riferisce agli ingredienti di cui sono composti tali lubrificanti, e alla loro rispondenza alle regoli alimentari ebraiche, bensì alla catena produttiva e ai componenti che vengono utilizzati per questi prodotti. In poche parole, essendo questi dei cosmetici/farmaceutici, la Food and Drugs Administration impone che prima della commercializzazione vengano testati su animali; quindi in questo caso il controllo della kasherut riguarda la certificazione che i test effettuati non abbiano causato dolori agli animali coinvolti nella sperimentazione.

Si tratta pertanto di un altro esempio in cui la certificazione kasher riguarda aspetti “bio” ed “etici” dei prodotti; una certificazione che interessa sempre più il consumatore, indipendentemente dal suo essere o non essere ebreo.


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