Seta - Alessandro Baricco

Creato il 30 maggio 2015 da Luz1971
Incipit: Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell'esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile. Per vivere, Hervé Joncour comprava e vendeva bachi da seta.Una di quelle esperienze di lettura dalle quali esco come stordita.
Stilisticamente impeccabile. Piccolo, essenziale, una di quelle cose cui non aggiungeresti o non toglieresti nulla. Perfino gli spazi bianchi lasciati alla fine di un piccolo capitolo hanno un senso e si intrecciano alla narrazione, nell'intento di contribuire a quella sospensione del tempo che vige in tutto il romanzo. La trama, in breve, si dipana tra la Francia e il Giappone, dove il protagonista si reca per acquistare larve di bachi da seta. In quel paese lontanissimo si imbatte in una giovane donna, compagna del potente commerciante che gli offre ospitalità. Hervé è stregato dal fascino di lei, per una volta giacciono assieme, e molto tempo più tardi riceverà in patria una lettera che crede scritta dalla giovane, una struggente confessione d'amore e al contempo un addio. Solo più tardi il protagonista saprà che la lettera era stata invece scritta da sua moglie, consapevole del folle innamoramento di lui.
In questo libro ci sono quelli che amo definire "snodi", quei passaggi inattesi e possenti, che arrivano suscitando una morsa allo stomaco. Accade perchè Baricco genialmente carpisce i segreti più profondi alle parole, con una cura delicata e allo stesso tempo forte, da scrittore che tocca con punta di penna per poi eternare come pochi riescono a fare. Quanto è verosimile il duplice modo di amare del protagonista... Hervé non potrebbe amare l'una meno o più dell'altra. E' in fondo il racconto di quella dualità racchiusa nell'essere umano, che oscilla fra spirito e carne, amore e passione, concretezza e sensi. L'innamoramento di Hervé non è amore ma appunto solo un sentimento cristallizzato in una visione, che pertiene quel lato onirico e immaginifico della nostra coscienza. Del resto, la donna cercata e inseguita è indistinta, non se ne sente la voce, non si sa perchè non abbia occhi orientali nè si sapra mai. Inoltre quella donna gli regala una concubina per una notte. Come se, di fatto, il legame che Hervè cerca in lei fosse tutto di natura fisica e per nulla spirituale. Il vero amore è quello che lo lega, e per sempre, a sua moglie. Questa dualità è ancora più contraddittoria ed insanabile per il fatto che l'una forma di amore ha in sé inevitabilmente anche l'altra, cosicché entrambi i sentimenti di Hervé - quello per Hélène e quello per la donna giapponese/occidentale - si completano a vicenda, si riversano l'uno nell'altro e a tratti si confondono. Da questo piccolo e mirabile romanzo è stato tratto un discreto film nel 2007, che sarebbe meglio considerare un'opera a sé, giacché parrebbe impossibile narrare su una pellicola le sfumature contenute nel libro. Ciò conferma la regola che un po' tutti conosciamo: una trasposizione cinematografica raramente può dirsi al passo con la bellezza di un buon romanzo. Lo ricordo come un film che mette in pratica un freddo esercizio di stile e goffamente tenta di avvicinarsi a quelle atmosfere.
Lo avete letto? Cosa pensate di Baricco? 

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