Seta: una Raffinata Fiaba Moderna

Creato il 28 gennaio 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Floriana Manciagli 28 gennaio 2014 leggere, letteratura Nessun commento

Se è vero che scrivere è un po’ come viaggiare, leggere Seta di Alessandro Baricco è uno dei modi migliori per farlo. Suggestivo come solo lui sa essere. A volte quasi criptico, altre incredibilmente espressivo, Baricco è un mago nel creare dei romanzi che sanno farti andare lontano con la fantasia. Un viaggio verso mondi molto distanti (e non soltanto geograficamente) da quello in cui viviamo, come il Giappone in questo caso, verso realtà esotiche, magiche e impalpabili. Esotiche, magiche e impalpabili come la seta, grande protagonista di questo libro. Seta è infatti la storia di Hervé Joncour, un uomo che vive in un piccolo paese francese di metà Ottocento, Lavilledieu, esercitando la professione di commerciante di uova di bachi da seta. Quando a causa di un’epidemia Hervé sarà costretto a spingersi in Giappone per portare avanti il suo lavoro, il lento fluire della sua vita cambierà e verrà stravolto: nuovi incontri, nuovi odori e nuove sensazioni lo scuoteranno in profondità. La vicenda narrata, che ha un tono fantastico, grazie anche ad alcuni espedienti tipici della fiaba come le continue ripetizioni, l’atmosfera sospesa in un universo leggero e il ricorso a personaggi dei quali viene calcato ed esagerato un aspetto caratteriale, si rivelerà una lunga metafora sulla passione, sul desiderio e sulla monotonia nella quale la maggior parte degli uomini è immersa.

I personaggi, infatti, si muovono attraverso strade fatte di monotonia, mentre cercano, alcuni invano, di uscirne fuori spinti dall’ambizione e dal desiderio. Anche lo stesso protagonista, Joncour, che tanto prova ad evadere dalla sua realtà attraverso i suoi viaggi e i suoi progetti, alla fine a tratti è disgustato da sé stesso e da coloro che lo circondano, così una sera si sfoga con un compagno di bevuta: «Devo comunicarvi una cosa molto importante, monsieur. Facciamo tutti schifo. Siamo tutti meravigliosi, e facciamo tutti schifo», dice e lo pensa davvero. Lo pensa davvero mentre cerca di ritornare a vivere la sua vita, dopo aver assaporato la novità, la dolce malinconia di qualcosa che non avrà mai, il sapore di nuove labbra e l’odore di una nuova pelle.

Lo stesso Hara Kei, il giapponese con cui Joncour commercia, capisce che a contare sono le tradizioni e, nel momento più difficile per il suo Paese, caccia via il suo amico francese e si chiude attorno a queste e al proprio dolore. L’andamento è poetico e musicale. Le frasi sono spesso interrotte, volutamente dimenticate a ribadire l’essenzialità di un testo in cui anche il non detto ne ribadisce il senso. Il ritmo è rallentato e accelerato in base alle esigenze. Così il romanzo risulta limpido e lieve esattamente come la seta. Essenziale e raffinato, come la cultura giapponese. Preciso e silenzioso come il volo degli uccelli di Hara Kei. Un libro che vi conquisterà e che leggerete tutto d’un fiato, perché Alessandro Baricco non delude mai ed ogni sua opera è sempre la certezza di un piccolo capolavoro.

In copertina: Keira Knightley e Michael Pitt nel film Seta (2007) di François Girard


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