È qui che vengo idealmente da sette anni, qui che mi levo in piedi sulla seggiola e do voce ai miei risvolti. Certo, sono passati quei tempi in cui si radunava una folla anonima sorprendentemente vasta, dovevo tuttavia immaginare che non si può restare troppo a lungo ospiti di Kensington Palace. Poco importa però se adesso i frequentatori oltrepassano distratti o visibilmente indaffarati. Contano i visi diventati riconoscibili e i sorrisi che si aprono ormai familiari, un po’ complici e un po’ indulgenti. Salendo e scendendo da questa seggiola ho capito che la vita non è fatta soltanto di parole ma soprattutto di sguardi, di vicinanze, di emozioni. Cioè di qualcosa che non so dire a voi e quasi neppure a me stesso. Qualcosa di segreto da cui giunge un’impressione piacevole di calore, un profumo di casa, di pane imburrato, di viole e molto altro ancora.
Pim