Sette R preziose per non sprecare

Creato il 24 novembre 2011 da Irina @Reoose

R&R&R&R&R&R&R non è la sigla di una rutilante rock&roll band, bensì il motto dei nostri tempi: riduci, riusa, ripara, ricicla, risparmia, risorsa, ripresa. Se non l’avete ancora fatto vostro, ora è il momento. Dal 19 al 27 novembre, l’Unione Europea arruola tutti i cittadini a ridurre il più possibile i rifiuti, con la speranza che le buone azioni diventino abitudine. In 40 anni la popolazione mondiale è quasi raddoppiata e più del doppio è il volume dei rifiuti urbani pro capite in Europa, che oggi ammonta a 514 chili. Secondo l’ultimo dato Ispra noi italiani arriviamo a 532 a testa. A questo aggiungiamo 50 mila chili di risorse naturali pro capite che servono per produrre, distribuire e smaltire le nostre innumerevoli cose. I grandi inquinatori si sono spostati a est e se gli altri Paesi emergenti ci imiteranno saremo letteralmente sommersi da materiali sempre più complessi, rifiuti tecnologici, chimici, tossici. La natura non riesce a starci dietro. Non riesce a ricostruire ciò che distruggiamo, a depurare i veleni di cui la inondiamo, a rigenerare nutrimento per le sue creature, a correggere gli squilibri che noi arrechiamo. Non c’è molto da discutere. C’è molto da fare, con entusiasmo, buon senso, fantasia e coraggio, insieme a milioni di persone già impegnate a restituire valore autentico alla storia umana. Il 62,5 per cento dei nostri rifiuti va ancora in discarica, senza contare 7 milioni di tonnellate di ecoballe ancora stoccate in Campania! È ora che il governo decida di occuparsene con visione e responsabilità per invertire la rotta. I Comuni che sono passati alla raccolta porta-a-porta, in soli quattro mesi hanno raggiunto una quota di differenziata del 70 per cento. Cambiare si può. Disinnescando piccole abitudini che ci fanno ripetere sempre gli stessi gesti, rimontando coreografie quotidiane fatte di scoperte e nuove esperienze, diventando più selettivi, stabilendo un rapporto diverso con le cose, esplorando nuovi percorsi per procurarci ciò che serve o è fonte di autentico piacere. Il fermento creativo e collettivo che spazza il mondo e pullula anche nel nostro Paese, è contagioso e offre ispirazione per grandi e piccoli cambiamenti. Partiamo dal basso. Dal nostro «bidone». La pattumiera degli italiani è suddivisa più o meno così: 30% scarti di cucina e giardino, 25% carta e cartone, 15% plastiche, 8% vetro, 5% legno, 3% tessuti, 3% metalli, 10% materiali misti non riciclabili.

RIDUCI, RIUSA, RIPARA, RICICLA, RISPARMIA, RISORSA, RIPRESA

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