Non è un bilancio. Non può esserlo.
E' stato così diverso da come era stato programmato che non si può certo dire se sia andato bene o male.
E' semplicemente trascorso. A volte veloce ed a volte più sonnolento, ma comunque bellissimo.
Ritrovare persone e luoghi conservati a lungo negli occhi e nel cuore è sempre un'esperienza splendida e sarà memorabile.
I progetti, certo, si sono fermati ma hanno lasciato il posto a magnifiche sorprese che riempiranno la valigia di ricordi stupendi da appuntare e rivivere nelle lunghe sere invernali quando le chiacchiere prenderanno il posto dell'andare.
Non ci sarà più posto, in futuro, per il programmare. Troppe varianti si pongono sempre a decidere ed è molto meglio lasciare al caso.
Ecco: sarà solo la partenza ad essere decisa e non l'itinerario.
Prossimamente vorrei che il percorso fosse una continua sorpresa, una decisione presa al momento, senza un programma.
Non lascerò che le chiacchiere abbiano parvenza di solidità, sceglierò di volta in volta ciò che si potrà fare a breve termine. Forse è un modo per proteggersi, ma bisogna pur imparare anche questo nella vita.Niente aspettative, niente delusioni, certo, ma questo non vuol dire che non vi sia risentimento alcuno. I sogni, alla fine, vivono di vita propria, quando sono stati cullati a lungo e tutto è solo rinviato, ma la battaglia sarà col tempo.quel tempo che troppo spesso si fa sentire, col fiato sul collo, ed incita a correre, a volere, ad osare, a volare, insomma, a vivere.Rimangono gli abbracci, quelli scambiati e non, come unica dolcissima memoria quasi tangibile di un sogno che comincia a realizzarsi.