SETTIMANA DELLA DISTOPIA #7 Intervista a Traci L. Slatton

Creato il 07 agosto 2013 da Anncleire @anncleire

A volte ci sono delle situazioni che non avresti mai considerato. Quando ho iniziato a scrivere recensioni e poi ho fondato “Please Another Book” non avrei mai creduto di arrivare dove sono arrivata oggi. E non solo per i miei successi personali (essere citata nei “Ringraziamenti” di un libro o avere Melissa West che su Twitter mi scrive “Best. Review. Ever”) ma anche e soprattutto per la serie di legami meravigliosi che sono riuscita a creare, le persone che ho incontrato. I rapporti sul web hanno sempre il sapore di una delusione che ti aspetta dietro l’angolo, io sono sincera, ho conosciuto delle ragazze che ormai considero “amiche” e che non mi sarei mai immaginata. E vi ringrazio tutti, uno per uno, per seguirmi e sostenermi. Ogni mi piace, ogni tweet, ogni complimento mi spinge ad andare avanti e a fare meglio. Ogni volta che qualcuno mi scrive “Seguo il tuo blog, è bellissimo, grazie a te ho letto e scoperto tantissimi libri” mi si riempie il cuore di gioia. Perché ho dato a qualcuno lo stimolo di leggere. Cosa? Un romanzo erotico o una biglrafia? Una contemporary romance o una distopia? Un romanzo di formazione o un racconto? Qualsiasi cosa, perché l’importante è LEGGERE!

Ma veniamo al post di oggi. Quando pensavo a chi contattare per chiedere se volevano fare un’intervista, mi ero fatta tutto un elenco con grandi nomi, scrittori che amo e di cui volevo conoscere l’opinione su un genere che amo. Molte non hanno ricevuto risposta, altre non sono arrivate in tempo, ma quella che mi ha fatto più piacere è proprio quella che vi vado a presentare oggi: Traci L. Slatton. Chi mi segue assiduamente da tempo, sa quanto io sia innamorata del genere e sa quanto io fangirli come una pazza dei libri che amo. “The After Trilogy” è proprio uno di quei casi, scoperta prima di avere il blog con Fallen(la recensione che vi linko l’ho postata su GR) e seguita poi daCold lightche ho recensito durante il “Mese della Distopia” e che continuerà in autunno con “Far shore” su cui non vedo l’ora di mettere le mani! XD

Di cosa parla questa Trilogia?

Il mondo è stato devastato da un’arma che è sfuggita al controllo degli umani, una sorta di insieme di piccole nebbie che distruggono tutto quello che trovano sul loro passaggio. Emma, la protagonista è una disegnatrice e si trova in Francia al momento della catastrofe con una delle figlie, mentre l’altra figlia è in America con il marito. Mentre gira per la campagna francese, raccoglie in un gruppo dei bambini e pur di proteggerli è disposta a qualsiasi cosa, pure a donarsi ad Arthur il capo di un gruppo di persone che hanno i mezzi e le forze per accogliere lei e i bambini. Mentre diventano sempre più vicini e si innamorano l’uno dell’altra, compare sulla scena il cattivo della situazione Alexi. La cosa più interessante è che le nebbie hanno modificato la biochimica celebrare degli umani, donando ad ognuno capacità curative, di prescienza, predittive o di forza fisica. Insomma un libro bellissimo in cui gli equilibri cambiano quando arriva in Francia il marito di Emma per riportarla in Canada dove ha trovato rifugio…

Vi invito a leggerla, perché è davvero una bomba!

E ora vi lascio alle parole della Slatton che pensate mi ha risposto in italiano, perché il marito è originario di un paese vicino Torino. XD

- Qual è la tua definizione di distopia?

La mia definizione di distopia è quella di una società in cui qualcosa è andato storto, la società cade a pezzi, di solito dopo una calamità globale.

- Quali sono gli elementi che rendono “The After Trilogy” una distopia?

Gli elementi distopici che compongono “The After Trilogy” sono gli ambienti, il gioco di sopravvivenza e il senso di illegalità e disordine. Questo mondo immaginario avviene dopo che nebbie hanno distrutto edifici e persone a tal punto che c’è stata una quasi estinzione della specie umana. La società è andata in pezzi e la gente si è gettata nelle loro proprie risorse base. Hanno forse quello che serve per sopravvivere?

- Che cosa ti ha avvicinato al mondo distopico?

Ho tre regole per scrivere romanzi. 1, Story è come il vostro protagonista non ottiene ciò quello che vuole. 2, Tutte le storie sono  argomenti per un valore specifico. E 3, quali sono i giochi? Il mondo distopico offre un sacco di spazio per lavorare su queste tre regole. La gente vuole la pace, la felicità, la sicurezza, la libertà e la prosperità, e in un mondo distopico, questi sono difficili raggiungere. Il valore finale è che l’umanità ha bisogno e deve costruire quelle qualità di pace, la felicità, la sicurezza, la libertà e la prosperità. La posta in ballo è molto alta: la sopravvivenza della specie umana.

- Qual è l’elemento distopico che più ti sei divertita a scrivere?

Mi piace di più scrivere su come circostanze estreme costringono le persone nella loro essenza fondamentale. E’ divertente immaginare le  prove massime che le persone possono affrontare.

- Quanto verosimile pensi che siano le distopie?

Penso che siano reali quanto i personaggi sono nel racconto distopico. Se i personaggi sono tridimensionali, poi la storia avrà una risonanza nella verità e realismo. Le circostanze sono meno importanti per la verosimiglianza che lo sviluppo di carattere  per la costruzione di realismo.

- Qual è la tua distopia preferita e perché?  Qual è la prima che hai letto?

La mia distopia preferita, e probabilmente la prima che ho letto, è 1984 di George Orwell. Mi ha terrorizzato, ed è per questo che mi è piaciuto: il controllo del pensiero presentato nel romanzo è il peggior tipo di dittatura, minacciando di distruggere lo spirito umano. Esso mostra il peggio di quello che il potere e il governo può fare. Dobbiamo tutti essere scettici dei nostri governi. Dobbiamo diffidare della propaganda del governo. E’ imperativo che noi pensiamo per noi stessi.

-Se potessi scegliere un altro libro distopico dove faresti vivere Emma e Arthur?

Buona domanda. Non so se avessi potuto metterli in qualsiasi altro luogo. Mi sembrano manifestazioni del loro mondo specifico.

- Quanto è importante il mondo futuristico/catastrofico per la caratterizzazione dei tuoi personaggi? Nel senso è nata prima la storia o prima i protagonisti?

Ottima domanda! Per questa serie, i personaggi sono venuti prima. Ho avuto l’immagine di un uomo e una donna che camminavano via de se stessi. Tutte e due sono molto forti e molto determinati. Erano innamorati e il loro rapporto era profondamente sessuale. Essi sono stati collegati come anime gemelle. Ma hanno dovuto separarsi. Questa era l’ispirazione originale da cui è sorto il mondo intero delle nebbie.

- Secondo te cosa spinge i lettori ad avvicinarsi a questo genere letterario?

Credo che tutti noi ci chiediamo che cosa faremmo in circostanze estreme. Potremmo sopravvivere? Come possiamo sopravvivere? Come sarebbe il mondo? Credo che siamo tutti curiosi di conoscere il grado del nostro coraggio, e la serie distopica ci permette di riflettere profondamente su ciò che siamo e ciò che siamo capaci di fare.

- Puoi anticiparci qualcosa di “Far Shore” terzo volume della serie?

In FAR SHORE, Arthur impazzisce, e Emma quasi permette ad Alexei di sedurla ….

GRAZIE per avermi permesso di partecipare al vostro blog distopico! E grazie per queste meravigliose domande

Volete sapere qualche cosa di Traci L. Slatton?

Traci L. Slatton, autrice di FALLEN e COLD LIGHT, si è laureata a Yale alla Columbia. Vive a Manhattan e il suo amore per l’Italia Rinascimentale ha ispirato il suo romanzo storico IMMORTAL e il suo mystery contemporaneo storico THE BOTTICELLI AFFAIR. DANCING IN THE TABERNACLE è il suo primo libro di poesia. Ha scritto anche un libro sulla scultura, THE ART OF LIFE insieme al marito. THE LOVE OF MY (OTHER) LIFE è una romance dolce amara in cui si chiede: Fin dove arrivereste pur di stare con la vostra anima gemella?

Dove trovarla:

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Dove trovare “Fallen”:

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Dove trovare “Cold light”:

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*Ringrazio immensamente Traci L. Slatton per la sua pazienza e disponibilità e aver partecipato alla mia iniziativa


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