Pero' in USA e' un po' diverso perche' da noi dopo il liceo tocca scegliere. Ok, c'e' sempre quello che dice "vado a fare il lavapiatti a Londra e poi vedo" (scelta che non critico affatto, anzi, sono stata tentata dal farlo pure io, non avessi la pelle delle mani cosi' da principessa). Pero' la maggior parte dei ragazzi Italiani diciannovenni e' davanti ad una scelta: 1) trovare un lavoro o 2) studiare una cosa ben precisa. Se studi medicina, hai davanti a te l'opportunita' di fare il medico. Se studi giurisprudenza puoi fare l'avvocato o il magistrato. Se studi sociologia puoi fare il disoccupato. Insomma, gia' alla fine delle superiori c'e' bisogno di fare una scelta.
Qui non e' cosi': inizi l'universita' senza avere un major, ma poi decidi via via che vuoi fare. Magari parti con biologia ma ti accorgi che ti fa schifo sezionare le rane e allora vai a fare danza, oppure fai matematica ma decidi che non hai voglia di studiare e quindi vai a fare comunicazione.
Il che a mio avviso non e' un brutto sistema perche' ti permette di avere piu' flessibilita'
(piccola digressione: un Americano ha una volta mostrato perplessita' alla mia descrizione dell'Universita' Italiana perche' gli ho spiegato che quando scegli la facolta' fai solo quello. Se studi storia, per esempio, non hai esami di chimica. Lui sostiene che cosi' diventiamo specializzati in una cosa ma molto ignoranti su tutto il resto. Io non ho osato ribattere che io quando sono andata all'Universita' sapevo cos'era la tavola periodica degli elementi e la Rivoluzione Francese e gia' parlavo l'Inglese, mentre questi a volte arrivano dal liceo con la stessa cultura generale di un tronista della De Filippi - no offense intended).
Quando quindi chiedi a questi giovani che spesso ancora non hanno un major, ma sono generalmente indirizzati verso
- Boh
- Pubblicitario, perche' e' divertente
- Pubblicitario, per fare soldi
- PR, cosi' vado alle feste e bevo il vino
- Giornalista sportivo cosi' entro gratis al Super Bowl.
- Lo sportivo! Comunicazione e' solo il mio piano B.
Ora, io capisco che sia difficile avere le idee chiare a 18 anni. Pero' mi sembra che questi abbiano dei sostanziali problemi a comprendere il mondo e a fare delle scelte sensate. Io di solito gli rispondo (in modo piu' gentile, ma la sostanza e' quella):
- Pubblicitario? Divertente? Ma proprio Mad Men non ti ha insegnato nulla eh? Cioe', qui hanno prodotto UN INTERO SHOW sul fatto che i pubblicitari sono miserabili alcolisti e sfasciafamiglie e tu ancora pensi che sia divertente?
- Forse un pubblicitario guadagna bene. Ma se il tuo scopo era fare soldi perche' non sei entrato in una business school? (Di solito la risposta e' che non sono molto intelligenti, ma non entriamo in questi dettagli)
- Lo sai che tutti odiano i PR? E lo sai che i PR sono quelli che bevono vino 364 giorni l'anno e poi puf! Una petroliera si schianta al largo del Messico distruggendo l'ecosistema di un intero golfo e indovina? Tu sarai usato come capro espiatorio del tutto. Una sorta di Benjamin Maloussene meglio vestito (E se non cogliete la citazione, SUBITO a leggere Pennac)
- Basandomi sul numero di persone che vogliono fare i giornalisti sportivi, c'e' da immaginare che inizierai la tua carriera seguendo il curling. Sara' bellissimo avere biglietti gratis per le partite di curling (dove di solito c'e' sempre la ressa per entrare, eh)
- All'ultima commento cosi':
Detto cio', io non ho ovviamente nulla contro pubblicitari, PR, giornalisti sportivi e atleti. Credo sia molto bello fare questi lavori se si hanno le giuste motivazioni, e mi sembra che molti studenti provino a farli solo perche' non hanno grandi alternative in mente e perche' sembrano divertenti. Ovvio che fa piu' fashion fare il pubblicitario che il commesso da Mc Donald's, tanto per dire.
E voi direte, tu Giupy che tanto te la tiri e giudichi gli altri, che volevi fare a 19 anni?
Be', io a 19 anni volevo fare la dottoranda.Ok, ok, non e' un lavoro. Pero' quando ho iniziato l'universita' ho visto dei dottorandi fare lezione e ho pensato wow, questo e' quello che voglio fare da grande. Pensare. Fare lezione. Bere gli spritz.
(perche', ovviamente, io volevo fare il dottorato a Venezia. Insomma, chi dopo aver vissuto a Venezia vorrebbe spostarsi altrove? Purtroppo c'ho avuto sta idea di merda di laurearmi con la crisi e boh, di assegni di dottorato non ne ho mai visti. E poi ho litigato con il relatore e CIAO, ho dovuto spostarmi oltreoceano, ma questa e' un'altra storia)
Detto cio', comprendo che il dottorato per una persona normale non sia appetibile. E' che, in generale, nessuno ti fa sembrare i dottorandi delle persone fashion e di successo. Quanti personaggi di Sex&the City fanno un dottorato? Nessuno. Sono una PR, una pseudo-giornalista e una che cura le mostre d'arte, ovvero i lavori che vogliono fare i miei alunni. E nessuna di loro e' laureata. C'e' giusto l'avvocatessa che infatti e' quella che non ha mai tempo di andare a fare shopping.
(Che poi, qualcuno me lo spiega come faceva Carrie a scrivere un trafiletto idiota sulle sue
A guardare programmi TV e film, gli uomini di successo sono medici, avvocati, giornalisti, atleti. Le donne di successo giornaliste, PR, modelle, fashion designers. L'unico programma che mi viene in mente che parla di accademici e' The Big Beng Theory e infatti beh, non che ci faccia proprio venire una voglia matta di essere come Sheldon Cooper. Ho delle speranze in Jane the Virgin ma ancora non ho visto la seconda stagione, quindi no spoilers.
L'altro giorno una mia alunna pero' e' venuta a parlarmi dopo la lezione, e mi ha detto: "Ma tu sei una dottoranda vero? Perche' ci sto pensando anche io".
E' stato bellissimo.
Per un attimo, mi sono sentita un po' in Sex&the City pure io.
(Detto cio', io da grande-per-davvero voglio fare la professoressa, e l'unico film in cui c'e' una professoressa e' quello dove lei si ammala di Alzheimer ed io ho pianto tutto il tempo, oltre a convincermi di avere l'Alzheimer. E voi, che volete fare da grandi?)