Feuerbach ha detto che noi siamo quello che mangiamo. Secondo me uno sceneggiatore è quello che ha letto e visto quand’era ragazzo.Io, per esempio, leggevo soprattutto gialli e adoravo i film horror: sono questi i generi che, ancora oggi, pratico con maggiore competenza e divertimento.
Se chiedete ad Antonio Serra che cosa leggesse da ragazzo lui risponderà: romanzi di fantascienza e fumetti Marvel. Oltre a questo ha visto migliaia di cartoni animati giapponesi pieni di robot giganti. Le storie che oggi preferisce scrivere sono quelle in cui ci sono mostri giganti che lanciano raggi dalle mani.
Nel suo bel libro: “Lo zen nell’arte della scrittura” Ray Bradbury parla della “Musa” quasi come di una presenza fisica che vive insieme allo scrittore e aggiunge che per tenerla vicino a sé bisogna sfamarla.
Le cose che leggiamo, o che abbiamo letto, sono le nostre scorte: il cibo grazie a cui la Musa cresce. E i cibi che abbiamo mangiato da bambini sembrano, nel nostro ricordo, più buoni di quelli che mangiamo oggi.
Ma questo è un concetto su cui tornerò ancora nei prossimi post.