Anche se Ezio Sestini e i due dell’Udc (Bianchini e Barosini) firmassero la mozione di sfiducia non sarebbe ancora sufficiente. Ne mancherebbe ancora una, da pescare nella maggioranza. Missione impossibile? Per i promotori della mozione no, credono ancora di poter convincere uno della Lega o del PdL di firmare il documento, che politicamente parlando lo porterebbe automaticamente ad essere schierato tra i nemici. Gianni Ivaldi, Enrico Mazzoni, Giorgio Abonante, Paolo Berta, Ezio Brusasco, Mara Scagni, Diego Malagrino, Claudio Falleti, Paolo Marchelli, Giancarlo Cattaneo, Paolo Bellotti e Giorgio Barberis hanno già apposto in calce alla mozione il proprio nome. Nel documento si chiedono le dimissioni del sindaco Piercarlo Fabbio, per aver condotto una politica scellerata, poco trasparente e poco chiara. Gli ultimi aggiustamenti nei bilanci ne sarebbero la prova (per il centrosinistra). Ma per presentare la mozione di sfiducia ci vogliono 16 firme almeno. Con gli esponenti dello scudocrociato e il candidato sindaco di Alessandria Riformista il totale fa 15.
Il centrosinistra si appella all’inflazionato “senso di responsabilità” di almeno un consigliere di maggioranza che sia pronto a cambiare casacca per convinzione. L’appello è stato lanciato, visto che il malcontento palesato nell’ultimo consiglio comunale serpeggia anche tra gli scranni di certa parte della maggioranza, quella più verde.
Per ora il conto resta fermo a 12, ben lungi dal quorum.
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