Oggi la tomba daunia, visibile dagli automobilisti che percorrono l’A14 a nord di Foggia, a metà strada con San Severo, privo di copertura, è diventato in una specie di imbuto che raccoglie le acque piovane. La situazione di abbandono ha favorito atti di vandalismo: le colonne del vestibolo sono state abbattute, una base è stata addirittura rubata. Gli affreschi, dei mosaici a ciottoli, restaurati sotto la direzione della Soprintendenza, per un costo di 588 milioni di lire, sono risultati gravemente compromessi.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicati ulteriormente gli scavi clandestini dei tombaroli che hanno garantito loro ingenti profitti, grazie all’imbarazzante e colpevole silenzio delle autorità locali che preferiscono infatti “altre forme d’investimento” forse più rapide, forse più redditizie.
Si è calcolato che siano stati oltre 200.000 reperti archeologici trafugati nell’ultimo ventennio ad Arpi, sufficienti per creare uno dei più grandi musei al Mondo.
Continua la lettura qui
Approfondimento
Visualizzazione ingrandita della mappa