Красавица моя, вся стать, Mia bella, tutta la tua figura,Вся суть твоя мне по сердцу, Tutta la tua essenza mi va a genio,Вся рвется музыкою стать, Tutta anela a diventare musica,И вся на рифмы просится. E tutta domanda le rime.
А в рифмах умирает рок, Ma in rime muore il fato,И правдой входит в наш мирок E come una verità entra nel nostro piccolo mondoМиров разноголòсица. Dei mondi la discordanza.
И рифма не вторенье строк, E la rima non è ripetizione dei righi,А гардеробный номерок, Ma uno scontrino del guardaroba,Талон на место у колонн Il tallone per un posto tra le colonneВ загробный гул корней и лон. Nel rombo ultraterreno di radici e viscere.
И в рифмах дышит та любовь, E in rima respira l'amoreЧто тут с трудом выносится, Qui difficile da sopportare,Перед которой хмурят бровь Davanti a lui inarcano le sopraccigliaИ морщат переносицу. E storcono il naso.
И рифма не вторенье строк, E la rima non è ripetizione dei righi,Но вход и пропуск за порог, Ma l'entrata e l'ammissione oltre la soglia,Чтоб сдать, как плащ за бляшкою Per consegnare, come l'impermeabile per la placchetta,Болезни тягость тяжкую, L'oppressione greve della malattia,Боязнь огласки и греха La paura delle dicerie e del peccatoЗа громкой бляшкою стиха. Per la sonora placchetta del verso
Красавица моя, вся суть, Mia bella, tutta la tua essenza,Вся стать твоя, красавица, La tua figura tutta, bellezza mia,Спирает грудь и тянет в путь, Opprime il petto e spinge ad andare,И тянет петь и – нравится. E spinge a cantare e … piace.
Тебе молился Поликлет. Te invocava Policleto.Твои законы изданы. Le tue leggi sono stabilite.Твои законы в далях лет, Le tue leggi nel fondo degli anni,Ты мне знакома издавна. Tu mi sei nota da tempo.
Come al solito, e in Pasternak in particolare, la grande poesia unisce in modo dissolubile l'alto il basso, il vicino più banale e la lontananza più vertiginosa: il nostro piccolo mondo (мирок, mirok) fa rima con Fato (рок, rok), anzi è intessuto del suo suono. E' proprio concretamente fatto di fato. Consegni la pesantezza di vivere (e Pasternak è molto preciso, sta parlando, tra l'altro, delle delazioni, dell'atmosfera cupa della Russia staliniana del 1931) e, come al guardaroba, ti danno la placchetta sonora del verso. I righi (strоk, строк), anch'essi del tessuto del fato-rok si ricorrono e quella loro corsa di bellezza ti ammette oltre alla soglia (porog, порог, in rima anch'essa con fato), nella sala maestosa, a colonne, del concerto.Ah! Ma era solo questo? Pasternak va una sera al concerto con la sua bella e consegna l'impermeabile al guardaroba. Tutto qui.Eppure, anche la contemplazione della bellezza perfetta e delle sue leggi immutabili (la classicità) porta con sé la serena consapevolezza che "in rime muore il fato", che "la discordanza dei mondi" entra nella nostra vita come verità e che da quel bel posticino tra le colonne non sentiamo solo il chiacchierio dei nostri vicini, i colpi di tosse e l'accordare degli strumenti, ma "il rombo ultraterreno di radici e viscere".