Posted on set 23, 2013
L’onorata società
il Vajont dopo il Vajont
Con Patricia Zanco
Drammaturgia di Francesco Niccolini
Regia di Daniela Mattiuzi e Patricia Zanco
In collaborazione con l’Associazione culturale Tina Merlin
Consulenza tecnica Toni Sirena
L’onorata società è un carosello negro, degno di una dittatura sudamericana, colletti bianchi e mutande sporche di sangue. Si rapina e si rapisce, si fanno scomparire i corpi, e poi tutti assolti.
Si mangia, si beve e si brinda, in nome del profitto e della luce elettrica. Debosciati perversi corruttori che scannano il fiero pasto, fino a spolpamento definitivo. Un feroce banchetto al quale sono seduti presidenti, vassalli, valvassori, servi e luogotenenti che nella carne affondano i denti. Impuniti ingrassano, unti e volgari: industriali, scienziati, tecnici, avvocati, giudici, commercialisti, professori universitari, notai, giornalisti, funzionari dello stato.
Vajont, 9 ottobre 1963. Precipita una montagna, cade su un bacino idroelettrico: 1910 morti. Fatalità, natura crudele? O calcolo del profitto? Natura violentata, catastrofe inevitabile e prevedibile. Intatta la diga “capolavoro”. Distruzione e morte tutto intorno. E dopo?
L’onorata società è un coro di personaggi, umani e non, frammenti di voci che dalla mezzanotte del 9 ottobre 1963 raccontano la loro versione della tragedia e di quello che ne seguì. Tragedia? No, questo è un genocidio. La storia del Vajont è la storia di un genocidio, del più feroce e arrogante sfruttamento di una terra che ne uscirà annientata, di una deportazione e di come si possa distruggere, non solo nei corpi ma anche nello spirito, un’intera comunità. Per molte generazioni e forse per sempre.