Shadow

Da Veripaccheri
SHADOW
(Ita 2009)
Regia: Federico Zampaglione

David (J. Muxworthy), un ex soldato americano con la passione per la bicicletta, dopo aver combattuto in Iraq, si trasferisce in Europa per trascorrere un periodo di relax che lo aiuti a dimenticare gli orrori della guerra.
Una volta giunto a destinazione, in una zona di montagna, si scontra con due violenti cacciatori, Fred (O. Blitch - una delle voci di Virgin Radio) e Buck (C. Coppola).
Lo scontro verbale presto si trasforma in una vera e propria caccia all'uomo.
Sarà l'inizio dell'incubo.
Tanto di cappello a Federico Zampaglione che a tre anni di distanza dal suo buon esordio (Nero Bifamiliare) decide coraggiosamente di cimentarsi con il cinema di genere e sceglie una materia difficilissima: l'horror.
Materia difficilissima per due motivi: perché nel genere horror è stato praticamente detto tutto e perché quello italiano in particolare, vanta una tradizione di buon livello.
Il pericolo del "già visto", del non riuscire a mantenere la tensione, di precipitare nel ridicolo involontario, che in passato ha colpito qualche regista italiano era in agguato, ma il leader dei Tiromancino dimostra di saper maneggiare la materia e confeziona un buon film.
Con SHADOW il regista romano porta sullo schermo una storia non fine a se stessa, ma che ci sbatte in faccia l'orrore della guerra dalla prima all'ultima inquadratura.
Zampaglione si diverte ad associare Bush a Hitler e Stalin , ci mostra il sanguinario Mortis (N. Arquint) che nutre la sua follia con filmati di guerra e sostanze allucinogene naturali, come quella che il BUFO ALVARIUS secerne spontaneamente e chiude con un paio di azzeccati colpi di scena.
Atmosfere che ricordano vagamente l'horror gotico di Bava, i boschi e le case isolate di Fulci, ma anche Hopper e Carpenter.
Zampaglione assorbe la lezione dei maestri dell'horror ma non copia, non si dilunga, sfiora ma non si addentra nel torture-porn (Hostel) e porta nuova linfa alla gloriosa tradizione italiana del cinema di genere.
Film asciuttissimo, messa in scena che non sembra neanche quella di un prodotto italiano, location che potrebbe essere un non-luogo (in realtà è Tarvisio) e girato in inglese. SHADOW ha tutte le carte in regola per sbarcare sul mercato internazionale.
Sorpresa.

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