Sono diversi giorni che siamo entrati in possesso del primo ed unico progetto della casa di sviluppo Indie TRI.G (The Right Iniziative Game), Shadows of War. E in questo periodo di prova ci siamo fatti una più che chiara idea sul gioco, che ha visto la luce già lo scorso Settembre, ma che ha faticato a farsi conoscere. I ragazzi di TRI.G sono un team indipendente che, come tutti gli sviluppatori indie, tentano di divertire il giocatore con progetti dal basso costo ma dal forte impatto; videogame che al giorno d’oggi riescono a tenerci incollati allo schermo pur non presentando grosse innovazioni in termini di gameplay ed estetica, ma che, se pur di tanto in tanto, riescono a stupire nella loro forma piuttosto minimalista: questo è uno di quei casi. Vero è che non sempre l’impatto basilare alle meccaniche di gioco e lo stile grafico non troppo ricercato sono le giuste armi da usare quando si crea un videogame come Shadows of War, anzi, forse la volontà di divertire rischiano di scemare se non si tiene il giocatore incollato allo schermo per più di mezz’ora. In questo caso non possiamo dirci totalmente rapiti dal progetto di TRI.G ma siamo convinti che il gioco abbia del potenziale, a patto che i giocatori vogliano scoprire quale esso sia. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio.
A gioco avviato abbiamo avuto i nostri primi scontri con la scarsità di azioni disponibili e con la poco approfondita strategia generale da applicare al giocato. Ossia, una volta iniziata la partita “Storia” ci è apparsa una schermata davvero minimale che ci ha inizialmente incuriositi, per poi darci una forte mazzata sulle mani; motivo di tale sconcerto è appunto la definizione stessa data alla descrizione del gioco “Strategia in tempo reale”. Perché se di strategia si deve parlare, allora delle caratteristiche strategiche il prodotto finale le deve avere. Cosa che purtroppo pare essere stata dimenticata in fase di lavorazione. Di fatto, il gioco presenta degli elementi strategici, quali la possibilità di accumulare risorse da spendere al fine di difendere la nostra base, situata all’estremità sinistra della mappa di gioco, ma alla fine, la strategia termina lì. Non ci sono ulteriori aggiunte e questo ci ha sorpresi non poco, considerato che, tolto lo stile grafico dominato da ambientazioni e personaggi stilisticamente ridotti all’osso ma rifiniti nei contorni, la parte sottostante dello schermo presenta una minima interfaccia strategica. Ci aspettavamo molto di più insomma. Forse le idee c’erano, ma una volta avviato il progetto, lo scarso budget non ha aiutato gli sviluppatori di TRI.G. Gli scontri si basano su un continuo respawn da parte dei nemici, che dalla parte opposta della mappa, a destra, continueranno a marciare senza sosta aggiungendo alle unità a piedi, mezzi militari tra i più devastanti, con caratteristiche differenti e con diverse capacità offensive. Lo stesso faremo noi, con l’accumulo dei crediti e dell’energia in gioco, avremo modo di sfornare le unità migliori per garantirci la supremazia sul campo di battaglia. Questi ultimi saranno quasi totalmente distruttibili e dominati da palette di colori che sfoggeranno le sfumature del grigio, nero e del marrone. Gli scenari di guerra saranno ampi ma volutamente lineari, in modo che le forze difensive non debbano perdere tempo a cercare i nemici sullo schermo. Nelle difficoltà minori, le unità di terra saranno destinate all’offensiva primaria, mentre quelle di supporto come carri armati, elicotteri e aerei, saranno di contorno durante gli scontri iniziali, così da far prendere la mano al giocatore. Ciò non accade nella modalità Hardcore, che richiederà un uso frenetico delle risorse e un’accurata analisi dell’offensiva, un elemento strategico aggiunto, ma non alla portata di tutti. Una nota di merito alla modalità online 1vs1, che garantisce qualche ora in più di divertimento, nonostante non sia facilissimo trovare altri giocatori esperti in questo gioco, e abbiamo passato una considerevole quantità di tempo nella ricerca di uno sfidante degno che riuscisse a non gettare unità sui nostri carri armati, come se fossero palle di neve contro un muro di metallo rovente. Insomma, la community attorno a questo prodotto non si è sviluppata a dovere fino ad ora e la cosa possiamo anche comprenderla sotto un certo punto di vista.
A livello di trama, il gioco dà degli ottimi spunti, se pur non troppo ricercati, ma utili a definire un quadro generale e per dare un senso ai buchi che le azioni a schermo ci porteranno a notare, come guerre intestine tra fazioni che normalmente negli scenari mondiali odierni sono alleate. Il tutto viene fissato in un giorno non ben definito dell’anno 2005. La Germania, in uno slancio scientifico, inventa un’arma di distruzione di massa, in grado di annichilire i propri nemici, la potenza non fa segreto dell’arma e presto le voci arrivano alle orecchie di tutti gli stati, alleati e nemici. Ciò scatena una corsa all’oro, scandita da scenari di guerra continui, dove l’unico obbiettivo del nemico è possedere l’arma finale inventata dagli scienziati Tedeschi.
Sebbene non si possa gridare al miracolo, parlando di una trama così poco dettagliata, non possiamo lamentarci, almeno sotto questo aspetto. Infatti, se siete degli habitué dei videogame strategici indie, saprete che sono davvero molti gli sviluppatori che non danno gran peso alla trama di un videogioco di guerra, mentre altri forniscono una story line ancora meno definita di quella appena descritta. Quindi, possiamo dire che TRI.G, non si sia messa in cattiva luce, pur non fornendo una trama da oscar. Mentre, come abbiamo già detto poco sopra, a livello di gameplay si sono lasciati qualche pezzo in dietro, non riuscendo a dare quel giusto slancio al loro primo titolo. La cosa ci è dispiaciuta, ma ancora di più ci ha fatto perdere presto la voglia di arrivare alla fine della campagna principale del gioco, cosa che ha richiesto all’incirca tre ore, pause di riflessione incluse. Graficamente, nulla da eccepire, perché considerato che il lavoro generale è stato fatto in modo approssimativamente dettagliato, quello che si vede a schermo è comunque chiaro e fatto seguendo una linea precisa. Non ci sono bug che impediscono il prosieguo dell’avventura, tolto qualche calo di frame quando i soldati nemici iniziano a diventare numerosi e i nostri alleati iniziano a far piovere piombo sulle forze nemiche. Idem, per il comparto sonoro, che non si attesta ad un livello “buono” ma che comunque non fa passare la voglia di abbassare le casse del pc con violenza. Le soundtrack sono attinenti all’azione a schermo e i rumori di sottofondo non sono mai stati sfalsati, tranne sempre in quei rari casi di abbassamento del frame.