E quindi sono andato a vedere Shame e in mente avevo questa cosa del golf, non che fossi minimamente competitivo a riguardo eh, ubi maior, ma avevo capito che era una cosa centrale del film, anzi frontale. In ogni caso non ci avrei messo molto, a capirlo, perché dalle primissime immagini il film mette l’oggetto al centro della scena. Il protagonista gira nudo per casa, la macchina da presa all’altezza dell’inguine, il protagonista viene dritto verso di noi, la scena è un po’ buia, ricorda molto molto vagamente la scena de Lo Squalo quando dagli abissi scorgiamo un’ombra e non capiamo bene cos’è ma ci aspettiamo solo che sia parecchio grossa. In ogni caso, non grossa quanto quella di Clooney.
E in questo film c’è un uomo che sembra voglia ammazzarsi a forza di masturbarsi, che detta così penserete “ah, i miei quindici anni”, ecco no, è una storia molto dolorosa e dentro c’è molto sesso ma non c’è piacere, nulla che assomigli al godimento, non ci sono amplessi amabili, tipo pubblicità di Calvin Klein, il protagonista di questo film sembra che voglia annientarsi, a forza di farlo, per poi ricominciare. È un film violento e triste, senza consolazione. A me è piaciuto. Certo, c’è scritto CINEMA D’AUTORE grande così, e questo toglie un po’ di intensità a qualche scena (dove li hai presi i piani sequenza, su Groupon?), però la disperazione del protagonista ti sembra di capirla, alla fine.
Poi magari in giro leggerete che il film racconta del fenomeno della pornografia che adesso si trova ovunque,basta accendere il pc che ti grandina addosso, occhio eh che la gente si ammala di masturbazione a quarant’anni anni, tipo la varicella che se ti viene da ragazzino va bene però se ti viene a quarant’anni ti restano i segni dei bubboni su tutta la faccia. E poi non ti si sposa più, mai più.