Peccato che lì la vita non sia come l'aveva sperata, ormai non concedono più visti ad ebrei tedeschi e senza visto di lavoro c'è ben poco da fare, riesce a fare delle comparsate, tirare avanti per qualche tempo. Conosce altri rifugiati politici e non ma, anche loro finiscono per sparire data la situazione finchè, impegnando un prezioso dono riuscirà a partire con un suo amico alla volta di Shanghai, ultima meta aperta agli ebrei in quel periodo.
Altro protagonista di questa storia è Theodor, direttore della filarmonica di Dresda, di origini ebraiche e pertanto portato in un campo di lavoro con i suoi musicisti, anche loro di origini ebree, durante la celeberrima notte dei cristalli, quando numerose vetrine di attività appartenenti ad ebrei vennero distrutte e migliaia di persone portate via.
Grazie a sua moglie Elisabeth, cantante tedesca, Theodor viene liberato con un visto per Shanghai a tempo limitato, sebbene reticente si convince a partire per tale meta incalzato dalla moglie, pronta a seguirlo sebbene non sia un destino che le appartenga.
La vita a Shanghai sarà più difficile del previsto, la disoccupazione è alle stelle, i nuovi arrivati non sono ben visti dalla comunità ebrea preesistente e così, i più fortunati si ritrovano a fare da subalterni come Theodor e sua moglie Elizabeth. Hilde, invece, scambiata per tedesca "di razza" diventerà addirittuta la segretaria di un alto funzionario nazista, una contraddizione vivente in pratica.
Dopo qualche tempo, anche a Shanghai gli ebrei arrivati dopo il '37 verranno ghettizzati in una piccola aerea a sud della periferia denominata Zona, con la possibilità di varcarne i cancelli per lo più di giorno e con permessi pagati, generalmente, a caro prezzo.
Gli eventi degenerano fino ai bombardamenti americani che segneranno però la fine del conflitto bellico di lì a poco e la liberazione dei sopravvissuti.
Dei protagonisti, solo alcuni riusciranno a rientrare in Europa, era immaginabile ma, affezionandosi a determinati personaggi ed entrando in contatto con loro il finale risulta a dir poco amaro e sgradevole.
Fatta eccezione per alcuni personaggi, romanzati ma ispirati a personaggi realmente esistiti, la storia è la pura verità per migliaia di persone che cercarono rifugio in Oriente e per molti dei personaggi riportati e quindi non poteva esserci un lieto fine come tristemente sappiamo.
Un altra testimonianza per non dimenticare, uno scenario diverso dal solito, fuori dall'Europa e di cui sicuramente si sa meno.
Interessante come l'autore tenga a fare delle precisazioni ad inizio e fine del romanzo, scusandosi quasi per la sua presenza che si dileguerà durante il corso della storia e, sottolineando, la veridicità delle sue fonti.