Sharm el Sheikh: una trappola per turisti in cui non resta che il mare

Creato il 08 luglio 2014 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Anni fa la mia consorte decise di portarmi a Sharm el Sheikh, col proposito di farmi staccare totalmente la spina. Ci riuscì perché fu una vacanza di relax completo, di quelle in cui ti sdrai sotto il sole la mattina, ti rialzi la sera e mangi tutto il giorno.

Per un po’ ho ritenuto Sharm il luogo più bello del mondo, la madre di tutte le destinazioni, il luogo di vacanza per eccellenza specialmente per il suo mare stupendo, considerato tra i più belli al mondo. Col passare degli anni, invece, mi sono reso conto che Sharm mi ha lasciato dentro una cosa in particolare: un vuoto enorme.

Situata sulla punta inferiore della penisola del Sinai, Sharm è adatta a ogni tipo di turista: nottambuli, famiglie, amanti del mare, coppie in luna di miele, gruppi di amici, giovani e meno giovani. Dal punto di vista naturalistico il Parco Marino di Ras Muhammed e in generale tutta la costa del Sinai sono degli ottimi spunti.

E poi? Se volete vedere qualcosa che sia interessante dal punto di vista naturalistico dovete recarvi a Dahab. Dal punto di vista culturale, oltre al mercato di Sharm Vecchia, potete andare nel deserto per vedere il Monastero di Santa Caterina oppure, non proprio dietro l’angolo, potete arrivare alle piramidi del Cairo. Oltre a ciò non rimane molto altro da vedere.

Durante il trasferimento dall’aeroporto al vostro alloggio già si capisce come Sharm sia un complesso di cemento adibito a resort costruiti lungo la costa, una destinazione creata apposta per il turismo di massa più estremo. Al deserto roccioso si contrappongono villaggi turistici e strutture affacciate sul Mar Rosso dotati dei comfort più appaganti. Luci psichedeliche fanno risaltare le insegne degli hotel e dei locali. Per gli amanti del riposo, della bella vita e del mare, è l’ideale. Se poi avete anche figli, i villaggi offrono miniclub e babysitting, in modo da piazzare i vostri pargoli e godervi sole e mare, magari sorseggiando un drink o svolgendo attività fisiche.

Ma Sharm è soprattutto una trappola per turisti. Il centro dell’area è il luogo che più di tutti mi ha deluso, Naama Bay, situata a pochi passi dalla spiaggia: è qui che le più importanti catene di alberghi hanno costruito i loro resort storici e che Sharm ha costruito la sua fama mondiale.

Naama Bay di notte si popola di gioventù, i ragazzi si recano nei locali notturni, nelle discoteche o nei casinò. Ci sono negozi di souvenir, un complesso commerciale, bazar e locali muniti di tende dove fumare narghilé. Sembra quasi di stare a Las Vegas con tutte quelle luci.

Ma è anche il luogo di tante fregature, come è capitato a me per esempio, complice l’inesperienza. In albergo avevo chiesto un taxi per farci portare a Naama ma che ci ha portato a pochi passi dalla meta. Mi dicono che ci attende una guida, però prima faremo tappa in un bazar. Certo, avrei acquistato un papiro nei giorni a venire, ma il mio scopo era vedere il centro, non farmi infinocchiare alla prima serata e tornare a casa di umore nerissimo. A parziale consolazione posso dire di non aver speso tantissimo. Mi è servito da lezione per il futuro.

I bazar generalmente sono gestiti da ragazzi locali, che parlano tutte le lingue del mondo e i dialetti italiani più svariati. Sono molto insistenti, si attaccano alle caviglie come dei mastini per offrirvi tappeti, papiri, cappellini, cartoline, profumi, pozioni afrodisiache e le mercanzie più stravaganti, portandovi al limite della sopportazione, facendovi quasi perdere la pazienza. Non vi libererete facilmente di loro e non vi lasceranno fino a che non usciranno dal loro raggio di competenza o troveranno qualcun altro a cui attaccarsi. Del resto siete visti come una fonte economica, non c’è da stupirsi.

E anche in spiaggia non è diverso nonostante non siano stressanti come in centro. I gestori di hotel e villaggi sconsigliano di affidarsi ai locali per le escursioni, ufficialmente per un fatto di sicurezza. Il vostro relax solitamente è turbato da questi venditori di escursioni come gite in moto nel deserto, visite alle tende, ai loro bazar o viaggi in barca. È tutto un susseguirsi di richieste e false amicizie che durano il tempo di un acquisto o di una contrattazione.

È un vero peccato, nonostante la ricchezza e bellezza marina che conserva, Sharm ormai è divenuta una destinazione prossima alla saturazione, una meta che sta andando verso il declino, dove il turista o viaggiatore che sia non deve conoscere un attimo di tregua.

Credo che una volta nella vita il suo stupendo mare, nonostante tutto, meriti di essere visto. Io che l’ho già ammirato sicuramente non ci tornerò.


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