Parlare di diversità, di bullismo e dei temi collegati come integrazione, razzismo, isolamento rischia sempre di portare ad una deriva semplicista o quanto meno banale.
Questa volta l’occasione per farlo è stravagante e fuori dagli schemi, gli argomenti sono la moda, il mondo afroamericano, un modello e i tag di Instagram. Uniti da un unico filo di Arianna, il nome di Shaun Ross, la cui storia contemporanea è un bel racconto da stare ad ascoltare.
Nato nel 1991 nel Bronx di New York, nel centro della comunità afroamericana per eccellenza, Shaun Ross è famoso, tra i suoi compagni, per l’albinismo. Non ci va molta potenza d’immaginazione per capire quanto possa essere complesso crescere nel Bronx per un nero della carnagione bianca. La stessa carnagione che lo porta, ai sedici anni, a calcare le passerelle di Alexander McQueen e di Givenchy, e posare per le riviste Vogue, i-D, GQ, dopo anni di studio all’Alvin Ailey American Theater Company.
Il suo albinismo è dunque la cura e la malattia, la ragione di derisioni e successo, ed è anche il motivo che l’ha portato alla consapevolezza di una campagna forte come #inmyskiniwin ossia “Nella mia pelle io vinco”, tag che ha lanciato su Instagram e che grazie ad un’intervista per Vogue Italia sta dando risonanza al messaggio che Shaun ha il proposito di lanciare, la bellezza della diversità.
Come sostiene lui stesso, è importante uscire dagli schemi della serialità e della standardizzazione, e capire che è giusto valorizzare anche e soprattutto la diversità degli individui. Con #inmyskiniwin vengono taggate le foto di bellezze non convenzionali, perché “i ragazzi devono capire chi sono e urlare al mondo la propria esistenza e identità”, come spiega Shaun su Vogue Italia.
Un personalità forte e positiva, quella di Shaun Ross, che gli ha permesso di approcciarsi a un tema complesso e articolato con la potenza della quotidianità – una foto su Instagram – e senza alcun vittimismo o effetto di compassione, anzi con una forza positiva eccezionale e unica.