Questa installa specchi di alluminio sulla superficie delle aree di estrazione, in modo che questi concentrino la radiazione solare su tubi isolati contenenti acqua. Il vapore in tal modo generato viene poi iniettato poi nei pozzi per estrarre il cosiddetto “heavy crude oil”, ossia il petrolio ad alta viscosità. Un processo che abbatte notevolmente i costi di estrazione, al punto che alla Shell stanno pensando di utilizzare questa tecnologia anche in India e negli USA.
Due Paesi dalle ingenti risorse petrolifere ancora non sfruttate proprio a causa degli ellevati costi di estrazione. Ma ora, questa nuova tecnologia può essere la risposta a tutti i loro problemi. . Il vapore generato dalla radiazione solare potrà, infatti, ridurre il consumo di gas e le emissioni dell’80%. Non solo, perché il basso costo dell’energia solare rischia di rendere più conveniente l’uso di combustibili tradizionali.
[foto da greentechmedia.com]