La trama (con parole mie): Sherlock Holmes, orfano del suo fedele Watson in procinto di sposarsi, si diletta nelle sperimentazioni fisiche e di travestimento senza desistere dalla sua missione principale, ovvero inchiodare il pericoloso matematico e genio del crimine Moriarty, suo acerrimo nemico.Quando la situazione comincerà a farsi rovente, all'estroso investigatore non resterà che coinvolgere una volta ancora l'amico trasformando il suo viaggio di nozze in una lotta per la sopravvivenza attraverso l'Europa atta a sventare il piano dello stesso Moriarty di scatenare quella che, soltanto pochi decenni dopo, sarebbe stata la Prima Guerra Mondiale.Nello scontro finale (?), una sorta di intricata partita a scacchi di due menti eccelse, saranno importanti pedine anche la novella signora Watson, Mary, e la misteriosa zingara Simza.
Non si può certo negare che Guy Ritchie e Robert Downey Jr, insieme, non si divertano: si era visto poco più di due anni fa, nel primo capitolo delle avventure di questo nuovo, guascone, molto fisico Sherlock Holmes, distante anni luce da tutte - o quasi - le sue trasposizioni cinematografiche precedenti, e si vede ora, in un sequel confezionato con la consueta perizia che non delude, seppure senza picchi di particolare originalità, le aspettative del pubblico che pare aver gradito così tanto l'esperimento che mi parrebbe strano non vedere la Warner produrre un terzo, conclusivo - ma non è detto - film per questa fortunata serie in grado di unire il Cinema d'autore - o presunto tale - al grande blockbuster da weekend al multisala.Onestamente devo ammettere che mi sarei aspettato qualcosa in più, da questa sarabanda in salsa vittoriana, soprattutto in termini di ritmo - la durata, per quanto leggero il prodotto possa apparire, tende a pesare, forse più di quanto non fu con il suo predecessore - e di coinvolgimento, eppure i nuovi innesti Simza - una Noomi Rapace al grande salto hollywoodiano dopo la trilogia tratta dai romanzi di Stieg Larsson - e Moriarty funzionano, così come il rapporto bromantico - come direbbe Chicken - ormai divenuto una sorta di marchio di fabbrica della premiata ditta Holmes/Watson - nonchè base dell'elemento commedia all'interno della pellicola -, spesso e volentieri in grado di rubare la scena al resto dello script.Certo, siamo ben lontani dalle atmosfere della Londra di strada di Lock&Stock, così come dall'idea di essere di fronte ad una pellicola che resterà nella memoria del pubblico e - soprattutto - della critica, ed io stesso resto perplesso quando mi trovo di fronte ad un film dall'impatto, tutto sommato, indifferente - lo ammetto, preferisco le bottigliate ad una quasi noia diffusa di fondo -, eppure in una realtà dominata da popcorn movies completamente senza cervello una proposta di questo genere rischia perlomeno di stimolare il gusto vagamente tamarro del pubblico così come la voglia dello stesso di riscoprire uno dei personaggi più incredibili della letteratura non solo "gialla" e, chissà, anche la sua miglior versione cinematografica in assoluto, quella proposta da Billy Wilder - La vita segreta di Sherlock Holmes, da recuperare in men che non si dica -.Inoltre, la riflessione di Moriarty sulla realtà del conflitto pare un vero e proprio asso calato nel finale di partita, se non in grado di trasformare la visione in un cult da ricordare, almeno capace di stimolare ulteriori approfondimenti e confronti da parte dell'audience in merito, cosa mai da poco.E se così effettivamente fosse, un paio d'ore di sano intrattenimento condite da una discreta tecnica, siparietti tra i protagonisti che paiono la versione "buona" delle Blog Wars in atto tra me e il Cannibale ed un crescendo finale in grado di dare l'accelerata che avrei voluto vivere dal primo all'ultimo minuto della pellicola sarebbero un investimento più che dignitoso per lo spettatore in cerca di uno stacco dalla realtà ma anche abbastanza curioso e vitale da non necessitare dell'obbligatorio spegnimento del cervello - che, sicuramente, a volte ci sta tutto, ma non in casi come questo -.Altro - e soprattutto, qualcosa in più - questo Holmes genio del travestimento e dei giochi a scatole cinesi, Downey Jr e Guy Ritchie, al momento non sono proprio in grado di offrire.
MrFord
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I tell you what to feel."
Megadeth - "Mastermind" -