Mi sono astenuta perché, nonostante la retorica ipocrita e ripetitiva di un giorno all'anno, si continuano ad ergere muri, rinchiudere, affamare, bombardare, ghettizzare, uccidere esseri umani.
Oggi, adesso, in tantissime parti del mondo.
E nessuno osa chiamarla col proprio nome: catastrofe o carneficina o massacro. Tanto è uguale.
Nessuno si cosparge il capo di cenere per quello che sta succedendo ora, settantuno anni dopo, tutti i giorni, nel silenzio più totale.
Non ho bisogno di ricordare l'olocausto, mi ricordo tutti i giorni che la storia non ci ha insegnato nulla.