Impegnato nella lettura e assorto nell'ascolto di musica durante il volo che mi ha riportato in Svizzera, quasi passa inosservata la voce del comandante che in un italiano sorprendentemente buono per un pilota, si lancia in una attenta descrizione del nostro volo e della rotta che stiamo percorrendo... Tutto normale: siamo su Parma, andremo verso Milano poi Berna e infine Zurigo per virare repentinamente verso Basilea...
Poi ecco il momento topico. Purtroppo il clima che ci attende lì non è dei migliori. Eufemisticamente direi. Il cielo è coperto da nuvole basse e dense, e soprattutto la temperatura al suolo è di 7°C.
Mazzata. Tolgo le cuffiette e ascolto la versione in tedesco e in inglese del messaggio per confermare la realtà alle mie incredule orecchie. Sì, indubitabilmente sieben o seven... Insomma, l'ospitale Svizzera di una settimana fa quando tranquillamente ci si poteva vestire autunnali, ha già cambiato il suo volto passando alla solita triste e fredda luce invernale...
Beh, c'era da attenderselo. Eppure provenendo dall'Italia meridionale, dal profondo Sud, lo stacco è uno di quelli che ti lasciano salato come un baccalà di stagione...
La sensazione è stata meno brutta di quanto potessi pensare, forse anche perchè il comandante ci ha generosamente preparato, ma poi arrivare a casa e alzare la temperatura del riscaldamento è stato un riflesso automatico. Ora mi rilasso al calduccio dei termosifoni e guardo un pò afflitto e un pò speranzoso a domani e all'impatto vero della mattina con il gelo. Spero infatti che mi saprò attrezzare adeguatamente per affrontare il clima. Magari mi aiuterà il pensiero di dover fronteggiare un solo giorno di lavoro prima del weekend (bella pensata no??). Oppure, molto più probabilmente, proverò a scrollarmi di dosso le immagini dei concerti dell'estate e a concentrarmi di nuovo sulla mia vita "in progress" per guardare avanti sopportando anche l'ambiente e i suoi atteggiamenti: rispettabili, ma non condivisibili!