C’è chi ha costruito carriere intere sulle cover, brani di seconda mano, reinterpretati, re-arrangiati e spesso riportati a nuovo splendore grazie alla mano sapiente di un artista illuminato.
E’ stato così, ad esempio, per il brano Hey Joe, portato al successo da un mito come Jimi Hendrix, la cui paternità risale a prima degli anni 50 e va divisa equamente tra due personaggi semi-sconosciuti come Dino Valente e Billy Roberts; o per Tainted Love, scritta da Edd Cobb, incisa nel 1964 da Gloria Jones, e portata al successo dai Soft Cell negli anni 80; o ancora per What A Wonderfull World di Louis Armstrong reinventata in chiave punk dagli ottimi fratelli Ramones.
Però se a qualcuno hanno dato, le cover ad altri hanno tolto.
Penso agli Shocking Blue, band beat-rock olandese attiva dal 1967 al 1974, con addirittura 11 album (in appena 8 anni di carriera) in repertorio e almeno un paio di pezzi famosi per le cover che ne hanno fatto altre band più o meno visibili.
Il loro stile assomiglia a quello dei Jefferson Airplane con Grace Slick ma è meno onirico e più beat, sembra compassato ma in realtà la rigidezza è perfettamente calcolata ed è poi sopraffina la tecnica dei componenti: Robbie van Leeuwen alla chitarra, Fred de Wilde ai cori, Klaasje van der Wal alla seconda chitarra, Cornelius van der Beek alle percussioni e Mariska Veres al microfono.
Provate ad ascoltare Never married a Railroad man, Send Me A Postcard oppure Waterloo