La passione per le scarpe, nel mio caso, ha radici lontane: già da piccola scrutavo i piedi delle persone, giocavo con l'armadio delle scarpe di mia mamma (e ogni tanto vedevo anche se c'era qualcosa da prendere in "prestito"!), i banchi del mercato che più mi interessavano erano ovviamente quelli delle scarpe, e così via.
(Questo è il mercato sul lungomare di Bordighera - IM - dove andavo ogni giovedì libero con mia mamma e mia sorella prima, e con amiche poi!)
Sulle scarpe sono stati scritti milioni di articoli, saggi, libri. Tutte le donne hanno lo sguardo perso davanti alle vetrine dei migliori negozi di scarpe, è impossibile non gettarci almeno un'occhiata...e spesso, si cede al fascino di quello che vediamo, anche se è scomoda, con un tacco impossibile, e nei colori meno abbinabili che esistano...ma si sa, l'amore è cieco!
(Sandali borchiati Atmosphere, Plateau Zara, Deco Zara)
Mi sono chiesta spesso da dove provenga questa passione, e come altre donne sono giunta alla stessa conclusione: per quanto mi riguarda, le scarpe sono democratiche. Poco importa la taglia che indosso (e non sono certo un fuscello, oscillando intorno alla 48), le scarpe vanno sempre bene. Il piede scivola con facilità, i cinturini non stringono mai, la tomaia è sempre perfetta: una soddisfazione per chi, come me, quando va a fare shopping è sempre un misto di fortuna e tagli giusti.
(Deco I'S London, Sandali pitonati Asos/Nathalie, Open-toe Zara)
In più, per ogni scarpa mi viene sempre in mente l'abbinamento perfetto: con che colori, forme, accessori posso legare l'utimo paio acquistato, oppure con quali calze, cappotti e maglie, con quali shorts, gonnelline e magliette. Ogni paio è una storia a se, legato a uno stile, un'idea, un'immagine.
(Infradito gioiello Zara, Ballerine Burberry, Infradito Marc by Marc Jacobs)
E poco importa se ne abbiamo già cento e più: ci sarà sempre un modello, un colore, una forma del tacco che non è presente nel nostro armadio, ma del quale improvvisamente ci rendiamo conto di avere "bisogno".
A presto!