La sobrietà e l’accuratezza del racconto, che dettaglia luoghi e date (la vicenda si svolge tra l’aprile del 2003 e il giugno 2004) si alterna con momenti, fortunatamente brevi, in cui la retorica, patriottica e virile più che militare, si impone.
Metà atto di accusa nei confronti delle logiche e delle necessità militari e metà celebrazione del cameratismo e del coraggio guerresco, Shooters convince soprattutto quando descrive lo spaesamento e la solitudine di chi per mestiere fa il soldato, afflitto dalla sostanziale impossibilità di condividere il proprio lavoro con le persone “normali”, famiglia inclusa. L’intreccio, non particolarmente avvincente, è letteralmente scandito dalle esplosioni, umorali e non, che affliggono il protagonista, la cui vicenda riesce comunque a suscitare empatia soprattutto per la caratterizzazione efficace del contesto nel quale di trova ad agire. Visto l’argomento è inevitabile, purtroppo, il finale dai toni retorici e moraleggianti, oltretutto poco credibile e quindi ancora più infelice, in una storia che fa del realismo il suo miglior pregio.
Abbiamo parlato di:
Shooters
Eric Trautmann, Brandon Jerwa, Steve Lieber
Traduzione di Susanna Raule
Rw Lion, 2013
128 pagine, brossurato, bianco e nero – € 12,95
ISBN: 9788866915959
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