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Fra poco saprete il perché di questo titolo. Picchiava il sole dopo molti giorni di pioggia e io camminavo lungo un muro che non finiva mai. Macinavo un chilometro dopo l’altro sotto il sole rovente. Sarei mai arrivato alla fine? Forse il mio destino è quello di camminare per l’eternità presso un muro interminabile. Una nuova versione dell’ebreo errante. Agli ebrei conviene errare, se si fermano gli dicono che rubano la terra. In questo riescono a mettere d’accordo tutti. E’ una vecchia storia ma sembra che funzioni ancora. Un chilometro, un altro, e il muro non accenna a finire. E' il muro dell’ex Ecole Technique Officielle che adesso si chiama Technical Training Center, un campus talmente grande che al confronto quello di Berkeley in California sembra la scuola elementare di Stracchinotto Sottano. Non c’è da stupirsi che nel mese di aprile del 1994 i Caschi Blu belgi ci avessero stabilito il loro quartier generale.
E siccome i Caschi Blu ci hanno stabilito il quartier generale, 2000 Tutsi si sono rifugiati là sperando di essere protetti dai militari e dal muro. Gli Interahamwe si sono accampati fuori, tenuti a bada dalle mitragliatrici dei Caschi Blu ma pronti a massacrare chiunque uscisse dal campus per tentare la fuga. Questo assedio è il soggetto del film britannico Shooting Dogs, un film particolare perché fra I figuranti vi sono alcuni superstiti delle persone che nel 1994 si erano rifugiate nell’Ecole Technique. Le regole d’ingaggio non permettevano ai Caschi Blu di sparare sugli Interahamwe. In compenso permettevano di sparare sui cani che mangiavano i cadaveri delle persone massacrate dagli Interahamwe. Ecco perché un prete anglicano, bloccato all’interno della scuola con i Tutsi, nel film dice indignato per questo tiro al bersaglio: «Che vergogna, potete sparare sui cani ma non sugli assassini».
Dopo alcuni giorni il contingente di Caschi Blu riceve l’ordine di trasferirsi all’aeroporto e abbandona i Tutsi al loro destino. Ebbri di birra e di furore, gli Interahamwe si scatenano, massacrando uomini, donne e bambini. Guardando l’immenso carnaio, nel film il prete fa questo commento: « Più guardo tutto questo, più penso che Dio ci ama.“ I preti hanno la specialità di guastare tutto, anche le rare volte in cui fanno qualcosa di buono. L’ennesima prova, casomai ce ne fosse bisogno, che la religione perverte il senso morale. Poveretti, non sanno più distinguere l’amore dall’odio.
Dragor