Mi era stato già detto, ma solo sperimentandolo ho capito quanto fosse vero: i clienti non sono persone estranee, sono mezzi di lavoro, quindi nei loro confronti non intervengono gli stessi meccanismi che, al contrario, mi bloccano nella vita sociale.
Incredibile, ma vero, nonostante io sia una persona sostanzialmente asociale, mi diverto davvero tanto a interagire con i miei clienti. Probabilmente perché non ce n'è uno normale. XD
Gli anziani sono i più divertenti, prima di tutto perché mi danno del "voi". Sono una e trina evidentemente. XD Seconda persona plurale a parte, gli anziani sono anche le persone più educate e gentili, anche se la mia interazione con loro, a volte, sfiora il ridicolo perché loro mi parlano in dialetto e io non capisco. "Eh?" "Come?" "Può ripetere?" "Non ho capito..."
Ovviamente capita anche l'anziano che non è più molto lucido o che non ci sente, ma alla fine, ci ridurremo tutti così (o forse non ci arriveremo...): pazienza e gentilezza.
Un'altra categoria è composta dai clienti che "grugniscono". Non ti dicono buongiorno, né buonasera, entrano e ti porgono un foglietto o peggio ti indicano quello che vogliono. Se non capisci e fai loro delle domande, ti rispondono con suoni di varia natura, tutti assimilabili a un grugnito. Evidentemente pensano che le parole si paghino, chissà. La sensazione è che siano solo persone molto maleducate.
L'opposto dei "grugnenti" sono i logorroici, clienti cioè che si intrattengono a parlare dei fatti propri come se tu non stessi lavorando e non dovessi badare alle altre persone. E così sono sempre aggiornata su chi muore, chi nasce, chi si ammala, chi si trasferisce, chi trova lavoro, chi va in pensione, chi va in vacanza, chi torna dalla vacanza, etc. E anche su corna e tradimenti vari che, insieme alle minacce e alle risse, sembrano attività molto praticate nel quartiere. XD
A chi parla un sacco, si contrappone chi vuol sapere un sacco e questi per me sono i peggiori. Non so cosa spinga una persona qualsiasi a farti domande molto personali, ma tant'è... Dato che sono una donna giovane con una fede al dito, la domanda di rito è "Bambini?". Ho già parlato di questa cosa, la odio. Un pomeriggio addirittura, una signora mi ha fatto una filippica delirante sulle gioie dell'adozione sottolineando, di fatto, che non è normale non avere figli dopo essersi sposati.
Che si deve fare allora? Niente, assecondare un po' freddamente e sperare che queste persone se ne vadano da sole perché da un lato mettono in imbarazzo gli altri clienti, dall'altro non le puoi cacciare o comunque, non puoi rispondere a tono perché ti danno da mangiare.
[continua]