A Natale (o per altre ricorrenze importanti) sono solito regalare "Maus" a qualche amico, di solito nuovo amico, il classico scettico sui fumetti o che dice "non li ho mai letti": vuoi perché effettivamente non fanno parte delle sue letture abituali, vuoi per quello snobismo tipico di chi sotto sotto pensa che i fumetti siano roba da bambini o da ritardati mentali. Chi riceve il regalo state pur certi che cambia idea. Quest'anno non avevo amici a cui regalare "Maus": l'unica papabile, appartenente alla prima delle due categorie di cui sopra, l'aveva già letto. Quest'anno il regalo a fumetti più gettonato è stato quindi "Post coitum", la raccolta di vignette che il grandissimo Makkox ha scritto per il Post. Non so ancora se è piaciuto, ma mi sento di andare sul sicuro. Altri regali a fumetti che ho fatto ultimamente tanto per mischiare comics e rock'n'roll sono stati "Odio!" di Peter Bagge, "Io e il rock" di Joe Sacco e una delle raccolte di "Love and Rockets" di Jaime Hernandez con protagoniste Maggie e Hopey, di cui sono segretamente innamorato da anni. Un giorno troverò il coraggio di dichiararmi.
Poi ho preso il nuovo volume di Craig Thompson, l'autore di "Blankets": "Habibi", sempre edito dai tipi di Rizzoli Lizard, frutto di ben sette anni di lavoro e a quanto si dice nuovo capolavoro della Settima Arte. Di sicuro a sfogliarne le pagine si resta senza fiato, tanto stupefacente è la fusione di oriente e occidente, vignette e calligrafia araba. quattrocento e rotte pagine che non vedo l'ora di iniziare.