Un film che lascia il segno sia perchè ultimo (in tutti i sensi???) lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki, sia perché per la prima volta porta sul grande schermo una storia vera di uno dei grandi geni giapponesi.
Jirō Horikoshi,è un giovane ragazzo di provincia che sogna sin da bambino di diventare un pilota di aerei, ma che per problemi di vista causati dalla sua miopia decide di studiare per diventare un progettista.
La storia inizia dalla fine della prima guerra mondiale fino all’inizio della seconda.
Il tema della guerra è perenne in tutto il film e si trascina dietro le storie e gli amori di tutti i personaggi.
Scordiamoci per un attimo di Laputa, di Ponyo e di Conan. Ricordiamoci invece di come questo grande genio dell’animazione ci faccia sempre commuovere e ragionare con i suoi disegno.
Mentre sei davanti lo schermo la prima cosa che pensi è: l’ultimo cartone animato che ho visto è stato Frozen il giorno in natale in compagnia delle mie nipoti e di centinaia di altri bambini scatenati. Qui siamo di fronte ad un classico, candidato anch’esso all’Oscar, proiettato in una sala minuscola del cinema in compagnia di soli adulti o quasi.
Ma noi non ci facciamo impressionare da quante persone ci siano in sala perché a noi Miyazaki ci piace in solitaria, con i nostri pensieri, gli occhioni lucidi come quelli dei suoi film e le gambette raccolte al petto su un piccolo seggiolino del cinema.
A noi Mayazaki ci piace perché è Mayazaki, perché ci fa piangere, perché ci esorta a inseguire i nostri sogni e le nostre passioni. Perché ci fa vedere il mondo non per quella parte bella che è, ma per quella brutta. Perché ci dice che ogni giorno “si alza il vento e bisogna tentare di vivere”. Usa proprio la parola tentare perché sa che non è facile la vita, che la vita ci lascia alle volte costretti a terra. Perché la vita non si vive e basta, ma si supera in qualche modo.
Non posso e non voglio narrarvi la storia del film, perché sarebbe riduttivo. Perchè la pittura delle sue tavole è semplicemente un’opera darte.
Guardate che sarà nelle sale solo per pochi giorni…io vi consiglierei di affrettarvi a vederlo.
Miyazaki non si può non amare. Si può solo guardare, riguardare e guardare ancora e tutte le volte una lacrima scenderà sul nostro viso….fidatevi. Io farei anche una petizione per fare in modo che non ci lasci per sempre, che continui a disegnare e a farci sognare.