Il busillis di quest’anno, mi pare di capire, è: sarà Morsi, il Presidente egiziano, ad inaugurare la Fiera oppure no? Ahram Online parla al condizionale, dunque circola ancora un po’ di incertezza sulla presenza del Presidente, chissà legata a cosa. Negli anni passati, la presenza di Mubarak all’inaugurazione non era mai mancata.
Una cosa invece è certa: non ci sarà alcuna interruzione il 25 gennaio, giorno in cui si commemora il secondo anniversario della rivoluzione, ma le attività culturali in programma verranno semplicemente ridotte. Gli avventori della fiera possono stare tranquilli: gli organizzatori si terranno in stretto contatto con il Ministro degli Interni ed in aggiunta, guardie di sicurezza private veglieranno sul normale svolgimento della manifestazione. E comunque, gli organizzatori hanno assicurato la fiera per quasi 16 milioni di dollari (eehh?). Quindi, casomai qualcosa andasse storto, non ci rimetterebbero.
In attesa che la riserva di Morsi venga sciolta, vi presento un po’ di dati: la 44esima Fiera del Libro del Cairo si terrà dal 23 gennaio al 5 febbraio. Il tema scelto per rappresentarla è: DIALOGO, NON SCONTRO.
Insieme a quella di Beirut, che si tiene in dicembre, la Fiera del Libro del Cairo è la più importante dei paesi di lingua araba. L’importanza delle due manifestazioni testimonia ancora oggi il ruolo e l’influenza culturale che le due capitali del Libro arabe hanno avuto nella regione dai tempi della Nahda e degli esordi nei settori della stampa e dell’editoria.
Con il passare degli anni le cose sono lentamente cambiate: negli anni Sessanta si diceva: L’Egitto scrive, il Libano stampa e l’Iraq legge. Oggi forse dovremmo aggiungere: il Golfo investe, vista la rilevanza che stanno assumendo sempre più le fiere del libro e le iniziative culturali ed editoriali nella penisola araba…
Volendo essere estremamente sintetici, la principale differenza tra la fiera del libro del Cairo e quella di Beirut è che la seconda è sempre stata più indipendente dal potere e dominata dall’impresa privata, mentre a partire dagli anni ’60 il mercato editoriale del Cairo diventa sempre più un ambito controllato dallo Stato. Dal 2011 l’evento del Cairo è organizzato dall’Organizzazione egiziana del libro in collaborazione con l’Unione degli editori egiziani.
Quest’anno parteciperanno: 25 paesi di cui 17 arabi; 735 editori di cui: 498 egiziani, 210 arabi e 27 non arabi. Rispetto allo scorso anno si registra una lieve flessione nella presenza degli editori (745 editori in totale nel 2012) e nei paesi partecipanti, che erano 29.
Ospite d’onore sarà la Libia, che ha preso il posto dell’India, prima scelta, che ha dovuto rifiutare perchè le date del Cairo coincidevano con l’inizio della fiera del libro di Nuova Delhi.
Gli organizzatori hanno anche presentato una nuova locandina in cui la figura stilizzata dello scrittore egizio tiene il libro sollevato in alto, invece di averlo appoggiato sulle ginocchia.
A livello di loghi c’è ancora un pò di confusione però (vedi immagine precedente…)
Questa nuova immagine rappresenterebbe il modo in cui gli scrittori guardano avanti verso una nuova era.
Se in questa nuova era per l’editoria e la scrittura egiziana figuri anche Morsi, è ancora da vedere.