Il Cammino di Sant’Agostino è un pellegrinaggio mariano nel nome del Santo della Grazia, originariamente concepito per raggiungere e collegare nelle sue tappe cinquanta Santuari mariani della Lombardia. Il percorso tocca tre località lombarde coinvolte con la figura di Agostino da Ippona: Rus Cassiciacum (oggi Cassago Brianza, luogo della conversione), Milano (luogo del battesimo) e Pavia, ove si trovano le relique del Santo al quale il Cammino è dedicato. Il tragitto prevede peraltro una notevole estensione a piedi - nei due sensi - da Pavia a Genova (città ove le reliquie agostiniane furono sbarcate nel VII secolo, per essere traslate a Pavia lungo la Via del Sale). La lunghezza attuale dei percorsi italiani è di 926 km. E' possibile una prosecuzione per ulteriori 605 km in terra nordafricana, da Tunisi-Cartagine a Ippona e ritorno, passando per Tagaste.
Il Cammino coinvolge nel suo tragitto il sito di Expo 2015: sono stati infatti identificati percorsi a piedi che consentono (nello spirito sostenibile del tema espositivo, nutrire il pianeta, energia per la vita) di recarsi a tale manifestazione lungo i sentieri del percorso di pellegrinaggio, iniziando immediatamente a camminare già dagli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio.
Tra i tanti, meritano doverosa menzione il Santuario della Madonna dei Miracoli di Saronno, il Santuario di Santa Maria in Piazza di Busto Arsizio, il Santuario della Madonna Addolorata di Rho, il Santuario di S. Maria della Fonte di Caravaggio, il Santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio, il Santuario della Madonna della Concesa di Trezzo sull’Adda e il Santuario della Madonna delle Grazie di Monza.
Sono Santuari che hanno accompagnato nei secoli la storia delle comunità che li ospitano, riservando sovente inaspettate e gradite sorprese al pellegrino che li visita. Santuari che accompagnano il pellegrino con la loro continua vicinanza all’acqua: sul Canale Villoresi, lungo la valle del fiume Olona, sul Naviglio della Martesana, e lungo il corso del fiume Adda.
Il percorso disegna un fiore, ed in particolare la Valle Olona fa parte della Foglia Ovest http://www.camminodiagostino.it/maps/Foglia_Ovest.html
Il sito http://www.bed-and-breakfast.it/news2.cfm?id=1258 indica la Valle Olona insieme Bosco di San Francesco d'Assisi, Villa dei Vescovi di Luvigliano di Torreglia, il Parco del Grassano in provincia di Benevento
Abbiamo scelto alcuni luoghi incantevoli dal punto di vista naturalistico e attrezzati anche per trascorrere una giornata all'aperto, con la famiglia o gli amici. Cosa vi serve? Una bella giornata di sole, una tovaglia a quadretti e un cestino, magari di vimini, ricco di cose buone e genuine da mangiare......Anche il Monastero di Torba di Gornate Olona in provincia di Varese è un bene naturalistico protetto dal FAI.
Il complesso è stato infatti acquistato da Giulia Mozzoni Crespi nel 1977 e donato al Fondo Ambiente Italiano. Dal 1986 la proprietà è aperta al pubblico. Si tratta di un luogo magico dove seguire le orme dei Longobardi. Il primo nucleo del complesso (castrum) sorse per opera dei romani alla fine del V secolo d.C come un avamposto militare destinato alla difesa dalle incursioni dei barbari lungo la fascia nord occidentale delle Alpi. La zona del fiume Olona, dove sorge Torba (detta Sibrium), in età romana era un luogo di importanza strategica sia per l'approvvigionamento delle acque sia per la posizione lungo l'asse di comunicazione transalpino. Nei secoli successivi l'incastellamento venne utilizzato da Goti, Bizantini e Longobardi. Fu proprio nel periodo longobardo che perse lo scopo militare e acquisì prima una funzione civile e, poi, una religiosa con l'insediamento, nell'VIII secolo, di un gruppo di monache benedettine. Il sito vide parecchie vicissitudini e cambi di proprietà. Oggi è possibile visitare il suggestivo complesso e l'area circostante che in primavera diventa particolarmente attraente.
Intanto anche l' Ecomuseo della Valle Olona si prepara ad accogliere i turisti di EXPO